Bruxelles sotto assedio: l'allerta terrorismo resta elevata al massimo livello per una minaccia "seria e imminente", e la polizia lancia una serie di operazioni, anche a Charleroi e Liegi, che riescono a neutralizzare una cellula. Sedici terroristi arrestati, di cui uno ferito, sarebbe il bilancio della maxi-retata organizzata dalle forze speciali in più posti contemporaneamente per stanare il ricercato numero uno, Salah Abdeslam (che non è tra gli arrestati) e una decina di suoi complici. Ma sembra che Salah sia riuscito a scappare: la polizia lo avrebbe visto a Liegi ma poi avrebbe perso le sue tracce mentre scappava su una BMW in direzione della Germania. Le operazioni coordinate della polizia sono scattate nel tardo pomeriggio, subito dopo che il premier Charles Michel aveva confermato che l'allerta rimane al massimo livello, cioè 4. Polizia e forze speciali hanno chiuso un ampio perimetro vicino alla Grand Place, sono entrati in un hotel Radisson poco distante, e hanno compiuto azioni a Etterbeek e Molenbeek. Tutto sotto gli occhi di una città spettrale. Contemporaneamente, altre operazioni si sono svolte a Charleroi e a Liegi. Intanto, anche per consentire alla polizia di proseguire la caccia ai terroristi, Bruxelles resta paralizzata. Domani scuole, asili, università e uffici pubblici saranno chiusi, metro e tram sotterranei fermi, centri commerciali serrati, tutti gli eventi aperti al pubblico annullati. Un inedito per il Belgio, una situazione eccezionale dettata dalla gravità della situazione, con un terrorista in fuga pronto a farsi esplodere aiutato da parecchi complici, forse una decina. Il Governo belga e l'antiterrorismo temono ancora "offensive a più riprese contro molteplici obiettivi", soprattutto quelli affollati, esattamente con a Parigi. E non hanno intenzione di correre rischi, nonostante ammettano di essere consapevoli dei danni "economici e professionali" che tali misure estreme hanno come conseguenza. Solo le istituzioni europee lavoreranno, ma si svolgeranno solo le riunioni più importanti, come Eurogruppo e consiglio istruzione, mentre le altre sono state annullate. Per tutti gli altri, la vita dopo il weekend di paura non riparte. I dipendenti pubblici resteranno a casa, e per gli altri, come ad esempio le banche, i datori di lavoro si stanno attrezzando per consentire il telelavoro. Il premier Charles Michel non nasconde la difficoltà della situazione che di fatto paralizza la capitale. Ma, dopo aver presieduto il gabinetto anticrisi, non ha esitazioni: "La minaccia è considerata seria e imminente, temiamo attacchi simili a Parigi da più individui contro più obiettivi". L'allerta sarà rivista nuovamente domani pomeriggio ma nel frattempo restano in piedi le misure eccezionali, a partire dal massiccio dispiegamento di polizia ed esercito che pattugliano tutte le deserte strade di Bruxelles, presidiano i pochi negozi aperti, pronti ad entrare in azione. La caccia resta sempre al ricercato numero uno, Salah, e i suoi complici tra cui potrebbe esserci anche un sospetto jihadista britannico, indicato come sodale del boia 'Jihadi John' e ricercato da Londra, che avrebbe usato i suoi stessi contatti belgi per nascondersi a Bruxelles. Il ministro degli Interni Jan Jambon conferma che si cercano "molteplici sospetti, è per questo che abbiamo messo in campo una simile concentrazione di risorse". All'indagine si lavora 24 ore su 24, assicura il premier Michel. Utilizzando ogni mezzo, forse anche il fratello di Salah, Mohamed, che oggi ha rilasciato interviste a tutte le tv belghe e straniere, chiedendo di nuovo di consegnarsi, perché la famiglia preferisce vederlo "in prigione piuttosto che al cimitero".
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