– Fognini buongiorno. Il 2015 si è chiuso per lei con la grande soddisfazione di giocare il Masters assieme a Simone Bolelli - con cui avete riscritto la storia azzurra nel doppio - e con una classifica Atp che, nelle aspettative, poteva forse riservarle una posizione migliore della 21esima.
«La stagione è stata intensa e lunga. In doppio è andata molto bene, ho raggiunto il settimo posto nel ranking e vinto uno Slam a Melbourne, a cui aggiungere alcune finali nei Master 1000. In singolare, ad esser sincero, ho iniziato parecchio male e, sino all'inizio dei tornei sulla terra, ad eccezione della finale raggiunta a Rio de Janeiro, non ho avuto costanza. Ovvio che il 21. posto mi sta stretto, ma ogni anno si lavora per cercare di migliorarsi e per raggiungere il massimo. Questo è il mio obiettivo anche per il 2016».
– Il momento più bello del 2015 può essere considerato il successo in rimonta agli Us Open su Rafa Nadal?
«Senza dubbio. È la partita che ricordo con maggior piacere, una vittoria al terzo turno di uno Slam dopo essermi trovato sotto 0-2 contro l'ex numero 1 del mondo. Adrelina ed emozioni cosi non le vivevo da molto tempo».
– Cosa serve al talento Fognini, ormai nell'età della piena maturità sportiva, per il definitivo salto di qualità?
«Vorrei cercare di essere più continuo nel rendimento per almeno cinque mesi consecutivi. E sono convinto che risultati molto importanti possono essere alla mia portata».
– Quando ha iniziato a giocare, aveva un mito che la faceva sognare?
«Sono sempre stato appassionato di Pete Sampras, da bambino era il mio idolo».
– Il dominio di Nole Djokovic è stato schiacciante. Testa, carattere, solidità nei colpi, tecnica, continuità a livelli incredibili, atletismo: anche in futuro resterà imbattibile o quasi?
«Nole gia da un paio di anni è al top, ma nel 2015 la sua superiorità è stata imbarazzante e sul campo sembrava davvero invincibile. Ma, lo insegna la vita, tutte le cose non possono durare per sempre e, prima o poi, dovrà abbassare la guardia, avere un calo e diventare, si spera, più giocabile e battibile».
– La magia tennistica e la classe di Federer si confermano più forti dell'età...
«Vedere giocare Roger è stupendo e pensi che non faccia mai fatica. Dietro tutto, però, ci sono una disciplina e un'attitudine eccezionali».
– Nadal che lei ha incontrato tante volte quest'anno (battendolo in tre occasioni) potrà avvicinarsi nel 2016 al fuoriclasse che è stato in passato, oppure lo spagnolo ha davvero chiesto troppo al suo fisico?
«Rafa è capace di tutto e un campione come lui può tornare al vertice del tennis».
– Per noi Wawrinka fa ormai parte dei “Fab Four”: è un'esagerazione sostenere che quando il suo gioco riesce a toccare l'apice, come al Roland Garros, è il più forte di tutti?
«Stan è un giocatore che negli ultimi due anni é riuscito ad aggiungere una marcia in più al suo livello. Quando si esprime al meglio tira fortissimo ed è anche cresciuto molto fisicamente e mentalmente».
– Cosa vede Fognini nel futuro del tennis italiano? E se si volta indietro, quali emozioni le provocano Panatta, Barazzutti e Bertolucci.
«Che Fognini è Fognini... Non ho invece ricordi nitidi per giudicare i campioni del passato e non li conosco bene, a parte Corrado Barazzutti al quale sono molto legato».
– Considerato che siamo in tema di bilanci, cosa pensa della carriera di Flavia, della sua irresistibile ascesa che l'ha portata a vincere uno Slam a 33 anni e del suo ritiro?
«La sua carriera e le sue vittorie parlano da sole. Non vorrei essere di parte, ma è stata ed è un esempio per me e non solo... Grandissima!»
– Ha un amico vero nel mondo del tennis, come lo sono Pennetta e Vinci?
«La mia opinione è che non ci sono amici in questo ambiente, perché è uno sport individuale e se ci sono si tratta veramente di una rarità. Per quanto mi riguarda posso dire che con Chicco Bole (l'affettuoso soprannome di Simone Bolelli, ndc) ho instaurato un rapporto di stima e amicizia che pochi nel tennis hanno».
– La vita insieme a Flavia Pennetta è...?
Fognini s'illumina, sorride e chiude con una frase in spagnolo che dice tutto: «La mejor del mundo mundial...».