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Energia, così ci
hanno messi in mezzo

Energia, così ci hanno messi in mezzo

 G rosse Deutschland continua a trattare l’Unione Europea come il cortile di casa sua. Niente palloni o biciclette per i figli degli altri e orario di gioco ridotto a un’ora, possibilmente con la bocca tappata. Per non disturbare i ragionieri tedeschi intenti a contare soldi, dalla mattina alla sera. Frau Merkel l’ha detto al condominio: non sono tollerabili infrazioni al regolamento. A meno… a meno che non siano gli stessi tedeschi a farle. E in quanto al gioco non c’è problema. Loro giocano a carte, anche con due-tre mazzi, perché l’olimpico conte De Coubertin non aveva capito il resto di niente: l’importante non è partecipare. È vincere. Anzi, stravincere, facendo fare a tutti gli altri la figura dei fessi o dei pezzenti, è lo stesso. Siamo duri? No, diplomatici, perchè a conoscere tutto quello che i “primi della classe” combinano in Europa, dietro la lavagna, ci sarebbe da sbertucciarli ancora più pesantemente. Fanno i cavoli loro, alla grande, per dirla in maniera ortofrutticola e gentile. Da un lustro hanno messo Mario Draghi sulla graticola della Banca Centrale Europea, facendolo rosolare a fuoco lento e spalano carbone per alimentare i tizzoni. In politica estera non perdono mai di vista “il cielo sopra Berlino”, nel senso che gli interessi di tutti gli altri finiscono (e di mala maniera) dove loro pensano che incomincino quelli del Quarto Reich. A Bruxelles, poi, escono con l’ombrello anche quando c’è il sole, tanto le tempeste ci pensano loro a scatenarle. E se proprio vogliamo andare ai fatti, fuor di metafora, basta solo parlare di economia, infrastrutture, energia, Russia e di tutto ciò che vi passa per la testa. L’importante è che alla fine, dopo le fanfare, squillino i registratori di cassa. L’ultima, i tedeschi, l’hanno combinata venerdì, cercando di tirarsi appresso una cofanata di babbei del Vecchio Continente per “punire” la Russia con le sanzioni economiche. Tanto, loro agli affarucci ufficiali rinunciano, mentre per fare “business strategico” con Putin (al mercato nero), si venderebbero tutto il parentado. Come poter definire, in qualche altra maniera, la sporca faccenda dell’approvvigionamento energetico europeo pensato a Berlino? I nostri “confratelli” germanici, infatti, tirano la pietra e nascondono la mano. Dopo aver brigato per affossare il “South Stream”, il gasdotto che dalla Russia avrebbe portato miliardi di metri cubi di combustibile in Europa centro-meridionale, adesso propongono di raddoppiare, “cosa loro”, il già esistente North Stream, con la prospettiva di lasciare mezzo all’addiaccio il bacino del Mediterraneo. Certo, noi italiani abbiamo le nostre colpe in politica estera. Ma è anche vero che ci hanno messi in mezzo, scegliendoci come capro espiatorio delle strategie energetiche elaborate da altri. Oggi l’Italia “di serie B”, voluta e pensata nelle segrete stanze di alcuni leader occidentali, perchè vista come una temibile concorrente per l’export, paga perversi disegni non suoi, a cui hanno contribuito, oltre a compare Sarkozy, anche i tedeschi. Quegli stessi tedeschi che stanno minando la riforma bancaria europea, che sanzionano Putin ma dietro la tenda gli concedono quello che vuole e che sono pronti a vendersi l’anima al diavolo, pur di mettere le mani sui rubinetti del gas gestiti da Mosca. In questo secondo capitolo neogoethiano del “Faust”, rientra il progetto del North Stream 2, per scavalcare l’Ucraina (prima che s’incendi definitivamente) portando il tanto agognato gas nella Grosse Deutschland. E gli altri partner europei? Che si arrangino o, peggio anora, che crepino. Questo Frau Merkel (è ovvio) non te lo spiffera in faccia, ma te lo fa capire, dato che per afferrare il concetto basta il quoziente d’intelligenza di un bufalo cafro. Le sanzioni, che includono banche ed energia, sono state studiate, sulla carta, per colpire Mosca, che s’impicciava in Ucraina. Ma tornano comunque utili per tagliare le gambe a tutti quelli (come l’Italia) che avevano un rapporto energetico “priviliegiato” con la Russia. Così, a Parigi, Mosca e Berlino (per non parlare di Washington) hanno pensato di colpire Putin e di gettare nella spazzatura le ambizioni produttive degli altri temibili concorrenti occidentali. Italia in primis. Non solo, ma i compagnucci di merende, mors tua vita mea, dopo essersi calata la maschera, cianciano, concionano e straparlano di “diritti umani” e di “democrazia” (tanto al chilo…) aspettandosi che qualche povero gonzo ancora li prenda sul serio. Così, mentre Frau Merkel disserta sulla libertà dei popoli e bacchetta lo scolaretto Putin, come una istitutrice calvinista in un riformatorio svizzero, nel retrobottega lo abbraccia e si pappa la bellezza di 55 miliardi di metri cubi di gas l’anno, prodotti dalla odiatissima “Gazprom”. Dopodichè, asciugatasi le lacrime (per il gran ridere) si ricompone e, blablabla, ritorna a discutere di solidarietà europea, di regole di condotta e della necessità di arginare l’invadenza di Putin. Neurodeliri? No, diplomazia “parallela”, che ti consente di fare esattamente il contrario di quello che hai solennemente annunciato cinque minuti prima. E mentre ancora Obama parla di Ucraina senza accorgersi che i miliziani del “Califfo” si sono già seduti nei bar di Pennsylvania Avenue, vicino alla Casa Bianca, Renzi ha almeno trovato il coraggio di dire alla Cancellierona che “trova strana la cancellazione del South Stream, mentre si discute di raddoppiare il North Stream”. Fonti di Bruxelles raccontano di reazioni altrettanto risentite di ungheresi, sloveni, slovacchi, bulgari e, più in generale, delle Cancellerie che rappresentano l’Europa Centro-meridionale. Come ha risposto la Merkel? Ha detto che si dovrebbe fare il North Stream 2, perchè l’infrastruttura è sostanzialmente sostenuta da un consorzio privato (con la partecipazione “straordinaria” di olandesi, francesi e austriaci, oltre che degli onnipresenti tedeschi). Poi ha aggiunto che si farà, perchè contribuisce allo sviluppo sociale ed economico (quello di casa sua) è ovvio. Ha dimenticato di dire che così la Germania controllerebbe l’80% del gas in arrivo dalla Russia e che questo le consentirebbe di poter conquistare velocemente gran parte dell’Europa senza dover sparare un solo colpo di cannone. Così l’Ucraina sarebbe vendicata, la democrazia trionferebbe e i tedeschi farebbero il bagno nelle piscine riempite di euro. Come Zio Paperone.

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