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Il Papa prega per la pace

Il Papa prega per la pace

In Medio Oriente, dove è nato Gesù, ha detto il Papa, "continuano tensioni e violenze e la pace rimane un dono da invocare e da costruire": "possano Israeliani e Palestinesi riprendere un dialogo" e "giungere ad un'intesa che permetta ai due Popoli di convivere in armonia, superando un conflitto che li ha lungamente contrapposti", con "gravi ripercussioni" sulla Regione.

"Al Signore domandiamo che l'intesa raggiunta in seno alle Nazioni Unite riesca quanto prima a far tacere il fragore delle armi in Siria e a rimediare alla gravissima situazione umanitaria della popolazione stremata. E' altrettanto urgente che l'accordo sulla Libia trovi il sostegno di tutti, affinché si superino le gravi divisioni e violenze che affliggono il Paese". Così il Papa.

"L'attenzione della Comunità internazionale sia unanimemente rivolta a far cessare le atrocità che", sia in Siria e Libia "come pure in Iraq, Yemen e nell'Africa subsahariana, tuttora mietono numerose vittime, causano immani sofferenze" e "non risparmiano il patrimonio storico e culturale". Così il Papa ricordando anche le "efferate azioni terroristiche".

"Il mio pensiero - ha detto il Pontefice nel suo Messaggio natalizio che precede la benedizione Urbi et Orbi, pur non citando espressamente lo Stato Islamico - va pure a quanti sono stati colpiti da efferate azioni terroristiche, particolarmente dalle recenti stragi avvenute sui cieli d'Egitto, a Beirut, Parigi, Bamako e Tunisi". "Ai nostri fratelli - ha quindi aggiunto -, perseguitati in tante parti del mondo a causa della fede, il Bambino Gesù doni consolazione e forza".

"Pace e concordia chiediamo per le care popolazioni della Repubblica Democratica del Congo, del Burundi e del Sud Sudan affinché, mediante il dialogo, si rafforzi l'impegno comune per l'edificazione di società civili animate da un sincero spirito di riconciliazione e di comprensione reciproca", ha detto il Papa nel messaggio natalizio. "Il Natale porti vera pace anche all'Ucraina, offra sollievo a chi subisce le conseguenze del conflitto e ispiri la volontà di portare a compimento gli accordi presi, per ristabilire la concordia nell'intero Paese".

"La gioia di questo giorno - ha aggiunto il Pontefice - illumini gli sforzi del popolo colombiano perché, animato dalla speranza, continui con impegno a perseguire la desiderata pace". 

"Non manchi il nostro conforto a quanti fuggono dalla miseria o dalla guerra, viaggiando in condizioni troppo spesso disumane e non di rado rischiando la vita. Siano ricompensati con abbondanti benedizioni quanti, singoli e Stati, si adoperano con generosità per soccorrere e accogliere i numerosi migranti e rifugiati". Così il Papa nel messaggio natalizio. L'apprezzamento del Pontefice è andato a quanti, "singoli e Stati, si adoperano con generosità per soccorrere e accogliere i numerosi migranti e rifugiati, aiutandoli a costruire un futuro dignitoso per sé e per i propri cari e ad integrarsi all'interno delle società che li ricevono". "Ancor oggi - ha sottolineato Francesco nel messaggio Urbi et Orbi - schiere di uomini e donne sono private della loro dignità umana e, come il Bambino Gesù, soffrono il freddo, la povertà e il rifiuto degli uomini". "Giunga oggi la nostra vicinanza ai più indifesi - ha aggiunto -, soprattutto ai bambini soldato, alle donne che subiscono violenza, alle vittime della tratta delle persone e del narcotraffico".

"In questo giorno di festa, il Signore ridoni speranza a quanti non hanno lavoro, e sono tanti, e sostenga l'impegno di quanti hanno responsabilità pubbliche in campo politico ed economico affinché si adoperino per perseguire il bene comune e a tutelare la dignità di ogni vita umana". Lo ha affermato papa Francesco nel suo messaggio Urbi et Orbi.

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