Le sei esplosioni sono avvenute nel raggio di 50 metri nel distretto degli uffici, che ospita anche una rappresentanza dell'Onu. Nella zona si trovano anche molti hotel di lusso, ambasciate e uffici.
Ci sarebbe stata un'esplosione anche in un caffe' della catena Starbucks con un cliente rimasto ferito. I dipendenti sono rimasti illesi. Secondo alcune informazioni un'esplosione è avvenuta "vicino" al bar all'interno del palazzo Skyline della capitale. Starbucks ha chiuso tutti i caffe' a Giacarta fino a nuovo ordine.
L'ambasciata americana a Giacarta ha diffuso un "messaggio di emergenza" dopo gli attacchi consigliando a tutti i cittadini statunitensi di evitare l'area nelle vicinanze dell'hotel Sari Pan Pacific e della piazza Sarinah della città.
Per quanto non sia stato ancora rivendicato, l'attentato - il primo attacco terroristico a Giacarta dopo quello contro gli hotel Marriott e Ritz nel 2009 - segue una minaccia dell'Isis lo scorso dicembre, quando lo Stato islamico aveva preannunciato un'azione che avrebbe messo l'Indonesia "sotto la luce dei riflettori". In Indonesia, il Paese con il più alto numero di musulmani al mondo, prevale un Islam moderato ma è anche presente una frangia conservatrice, e si calcola che tra le file dell'Isis in Siria e Iraq siano presenti anche militanti indonesiani.
Il presidente dell'Indonesia, Joko Widodo, ha condannato gli attacchi: lo riporta il quotidiano britannico The Guardian.
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