Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Privacy Vasco Rossi, a giudizio l'ex manager

Privacy Vasco Rossi, a giudizio l'ex manager

Il regista bolognese Stefano Salvati, 54 anni, è stato rinviato a giudizio per falso in scrittura privata e calunnia nei confronti di Vasco Rossi, di cui è stato manager prima che il rapporto si interrompesse. Tra Salvati e il rocker di Zocca è in atto una battaglia legale, ricostruita dal Corriere di Bologna, con una causa civile intentata da Salvati, querele incrociate - con l'archiviazione delle accuse per Rossi - e un processo che si aprirà per il regista il 21 settembre davanti al tribunale del capoluogo emiliano. Ad aprile 2014 Salvati cita in giudizio il cantante chiedendo il pagamento della prima rata quale compenso previsto da un patto di riservatezza, a suo dire stipulato nel 2013: si tratterebbe di sei milioni in 30 anni, 200mila euro all'anno. Rossi allora querela Salvati, sostenendo che l'accordo, uguale a quelli sottoscritti con altri collaboratori e attinente esclusivamente al rispetto della privacy, non prevedeva compensi accessori rispetto allo stipendio stabilito. Il Pm Domenico Ambrosino fa sequestrare il documento in possesso di Salvati, mentre questi controquerela, sostenendo a propria volta la falsità del patto, allegato alla denuncia del cantante. Il Pm affida una consulenza tecnica che conclude per la falsità dell'accordo in possesso di Salvati. La conseguenza è la richiesta di archiviazione per Rossi, assistito dall'avvocato Guido Magnisi, poi disposta dal Gip Francesca Zavaglia, nonostante l'opposizione dell'avv.Francesco Tafuro per Salvati. Per l'ex manager poco prima il Pm aveva chiesto il rinvio a giudizio, poi deciso dal Gup Bruno Perla. (ANSA)

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia