Vittoria - Hanno litigato di brutto per una scritta sul citofono. E' accaduto in un condominio di case popolari alla periferia di Vittoria. Alla fine, la Polizia ha denunciato tre persone, tutte coinvolte nella vicenda. L'intervento è scattato quando al 113 è stata segnalata la presenta nel condominio di gente con il volto insanguinato e con bastoni in mano. Al loro arrivo, gli agenti hanno trovato V.J., 25 anni, col volto insanguinato ed una evidente ferita sotto l’occhio che era ancora intento a litigare con un uomo, B.O., 47 anni. Separati, il ferito è stato spedito in ospedale. B.O. ha fatto recuperare il bastone in ferro che aveva utilizzato prima per sfondare il portoncino di casa dell’avversario e poi per colpirlo al volto.
V.J. si trovava agli arresti domiciliari. La sua ira è scattata quando ha letto una scritta offensiva sul citofono di casa. Se l'è quindi presa con un ragazzo di 17 anni ed una ragazza di 16, aggredendoli violentemente e provocando loro traumi gravi che sono stati giudicati guaribili in otto e in tre giorni. A quel punto è intervenuto il padre del ragazzino, B.O., il quale si recava nella di V.J., danneggiando il portone d’ingresso. Poi, colpiva il 25enne con lo stesso tubo di ferro, procurandogli una ferita allo zigomo destro. V.J. se la caverà in una settimana. Ricostruita la vicenda, sono scattate le denunce: a V.J. sono stati contestati l'evasione dagli arresti domiciliari, lesioni personali aggravate, minacce a minori e violazione di domicilio aggravata; alla sua convivente C.M., che ha partecipato a diverse fasi della concitata vicenda, contestati invece lesioni personali aggravate, minacce a minori e violazione di domicilio aggravata; B.O., infine, è stato denunciato per lesioni personali aggravato, violazione di domicilio e danneggiamento aggravato.
Risolta la vicenda, gli agenti del commissariato si sono dovuti occupare di un nigeriano 18enne, ospite di un Centro d'accoglienza per richiedenti asilo. Il giovane immigrato soffre di problemi psichici e per questo si era barricato nel suo alloggio: brandendo un coltello, minacciava di morte chiunque voleva avvicinarlo. Il ragazzo, non nuovo a gesti del genere, era stato sottoposto a Tso appena due settimane fa. Stavolta i poliziotti, dopo avere a lungo conversato con lui, sono riusciti a riportarlo alla calma e farsi consegnare l’arma. E’ stato denunciato per minacce.
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