"Finalmente!". E' la parola, in italiano, pronunciata da papa Francesco al suo primo incontro con Kirill. All'inizio del colloquio la parola "hermano" (fratello in spagnolo) è stata ripetuta dal Papa più volte. "Somos hermanos", siamo fratelli, ha ribadito il Pontefice al capo della Chiesa ortodossa russa. A un certo punto Kirill ha anche affermato: "ora le cose sono più facili". E il Papa, in spagnolo, subito tradotto in russo dall'interprete: "E' più chiaro che questa è la volontà di Dio".
"Sono state tante le difficoltà, negli ultimi dieci anni abbiamo cercato di superale e nonostante molte di queste difficoltà non siano scomparse, oggi abbiamo la possibilità di riempire il nostro cuore". Lo ha detto il Patriarca Kirill nell'incontro con Papa Francesco.
Papa Francesco e il patriarca ortodosso Kirill hanno firmato la dichiarazione congiunta al termine dell'incontro che hanno avuto all'aeroporto dell'Avana, a Cuba. Il testo è stato concordato e esaminato anche durante il colloquio riservato che si è appena concluso.
Nuovo abbraccio tra Papa Francesco e il patriarca Kirill a termine della firma della dichiarazione congiunta. I due si sono scambiati il testo appena firmato e si sono abbracciati.
"Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da Dio, per la quale Cristo ha pregato". Lo afferma la dichiarazione congiunta firmata oggi a L'Avana da Papa Francesco e dal patriarca Kirill.
"Chiediamo alla comunità internazionale di agire urgentemente per prevenire l'ulteriore espulsione dei cristiani dal Medio Oriente". Lo afferma la dichiarazione congiunta firmata oggi a L'Avana da Papa Francesco e dal patriarca Kirill. "Il nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere".