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Ripresa moderata
pronti ad agire

Ripresa moderatapronti ad agire

Audizione del presidente della Bce, Mario Draghi, al parlamento europeo:  "La ripresa - sottolinea - prosegue a passo moderato, sostenuta soprattutto dalle nostre misure di politica monetaria e dall'impatto favorevole sulle condizioni finanziare e dai prezzi dell'energia. Gli investimenti restano deboli, e il settore delle costruzioni finora non si è ripreso. Per rendere l'eurozona più resiliente, la Bce è pronta a fare la sua parte e come annunciato esaminerà la possibilità di agire a inizio marzo".

"Diventa sempre più chiaro che le politiche di bilancio debbano sostenere la ripresa attraverso investimenti pubblici e tassazione bassa": ha detto Draghi. Inoltre, servono anche misure strutturali, per migliorare l'ambiente degli affari, le infrastrutture pubbliche, sono vitali per aumentare gli investimenti pubblici, aumentare il lavoro e la competitività". E "rispettare le regole del Patto resta essenziale per mantenere la fiducia nel quadro", ha aggiunto.

"Da inizio dicembre - afferma ancora Draghi - un deterioramento del sentimento economico ha guadagnato velocità e nel tempo è diventato più volatile e suscettibile a cambiamenti rapidi. In questo ambiente i prezzi in Borsa sono scesi e i titoli bancari sono stati particolarmente colpiti, sia globalmente che in Europa, riflettendo l'alta sensibilità del settore alla prospettiva economica più deboledel previsto". 

"La caduta dei titoli bancari - dice ancora Draghi - è stata amplificata dalla percezione che le banche potrebbero dover fare di più aggiustare i loro modelli di business ad un ambiente di bassa crescita e bassi interessi, e al rafforzato quadro regolatorio messo in piedi dall'inizio della crisi". "Bisogna riconoscere  - afferma - che le regole hanno messo le basi per un aumento della resilienza per tutto il settore finanziario".

"La transizione alle nuove regole (della direttiva Brrd che istituisce il bail in, ndr), determina un cambiamento notevole, ma è un cambiamento per il meglio, perché così i soldi dei contribuenti non saranno utilizzati come accaduto nella crisi".(A.A.)

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