Si stima che siano tra 75.000 e 120.000 le donne vittime della prostituzione in Italia. Il 65% è in strada, il 37% è minorenne, tra i 13 e i 17 anni. Provengono da Nigeria (36%), Romania (22%), Albania (10,5%), Bulgaria (9%), Moldavia (7%), le restanti da Ucraina, Cina e altri paesi dell'Est. Nove milioni sono i clienti, con un giro d'affari di 90 milioni di euro al mese. Lo rende noto la Comunità Papa Giovanni, XXIII, fondata don Oreste Benzi, che promuove venerdì 26 febbraio una Via crucis per le strade di Roma "per pregare e riflettere sulle migliaia di donne e ragazzine che ogni giorno subiscono violenza da chi gestisce e sfrutta il mercato della prostituzione". "In questo periodo in cui la Chiesa vive la Quaresima, nell'Anno straordinario della misericordia voluto da Papa Francesco spiega - Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII -, vogliamo scendere in strada con le donne e le ragazzine che ogni giorno subiscono la violenza di sfruttatori e clienti per elevare con loro un grido rivolto a Dio ma anche alle coscienze di tutti e in particolare di chi ha incarichi istituzionali, perché questo mercato di esseri umani venga fermato". La Via Crucis partirà dalla chiesa di Santo Spirito in Sassia, alle 19,30. Sette le "stazioni" previste, da Borgo Santo Spirito alla Chiesa Nuova, passando per Ponte Sant'Angelo, con altrettanti momenti di preghiera, meditazioni e testimonianze delle vittime salvate dalla tratta.