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Ncd chiede altri
ritocchi sul testo

Ncd chiede altri ritocchi sul testo

Intesa con Ncd sulle Unioni civili, stralcio della stepchild adoption e voto di fiducia. Il governo prosegue nella linea tracciata ieri in mattinata in una riunione del premier Matteo Renzi con i capigruppo. Ma i centristi chiedono altri ritocchi al testo anche se Alfano sottolinea: "Siamo sulla strada buona". Polemici i movimenti per i diritti dei gay, ma anche i cinquestelle che non ci stanno ad essere bollati come la causa della mancata approvazione di parti della legge. Intanto il presidente del Senato Grasso blocca gli emendamenti 'canguro'.

Renzi, meglio un pezzo oggi che tutto mai - "La mia proposta - spiega Renzi a Rtl 102.5 -  è che si chiuda la legge entro la settimana, rapidissimamente, un provvedimento sulle unioni civili al Senato e poi andare immediatamente alla Camera". "Potrebbe non essere il testo migliore rispetto alle attese di tanti - spiega il premier - ma potendo scegliere tra il tutto mai e un pezzo oggi è meglio fare subito la legge, altrimenti il rischio è la paralisi, l'ennesima palude in cui come faceva sempre la politica si chiacchiera e si promette e poi non si mantiene".

Ncd chiede ritocchi - Sul testo delle unioni civili "sta prevalendo il buonsenso, ci sono alcuni aspetti da ritoccare sul simil-matrimonio, ma siamo su una strada positiva e dobbiamo lavorare nelle prossime ore per capire se arriveremo a destinazione". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine di una conferenza stampa al Viminale.

M5s, Renzi ha paura del Parlamento - "Noi sulle Unioni Civili ci siamo. Renzi e il PD hanno paura del Parlamento e bloccano i diritti delle persone. Grasso prenda di più in mano mano la situazione e faccia valere il ruolo di seconda carica dello Stato. Dietro il maxiemendamento si nascondono beghe interne del PD e una maggioranza senza numeri". Lo affermano Roberto Fico e Luigi Di Maio del M5s in conferenza stampa al Senato.

Grasso, super canguri inammissibili - A quanto si apprende, il presidente del Senato Pietro Grasso ha giudicato inammissibili i sette emendamenti premissivi al ddl Cirinnà, i cosiddetti super-canguri: Marcucci (Pd), Malan (Fi) e cinque della Lega. Il presidente ha anticipato la decisione durante la capigruppo informale. Tali emendamenti sono stati "tollerati in rare occasioni da altre Presidenze" come "reazione proporzionata della maggioranza rispetto a ostruzionismo esasperato". Nel ddl Cirinnà, gli emendamenti passerebbero da 6100 a circa 500.

L'intesa è necessaria perchè, come ha ammesso ieri il premier Matteo Renzi che festeggia i due anni di governo con una conferenza alla stampa estera: "Il Pd non ha vinto le elezioni e al Senato ha 112 voti, quindi, "bisogna trovare un accordo". Intesa che si cerca anche guardando ad Ncd che fa sapere: "Su un nuovo testo è possibile anche l'ok di Fi". (A.A.)

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