I parassiti presenti nel pesce crudo o poco cotto come sushi e sashimi potrebbero avere conseguenze spiacevoli: dolori addominali, nausea, disturbi intestinali, a volte febbre, tutti i sintomi di una zoonosi conosciuta con il nome di Anisakiasi. Il più pericoloso tra questi organismi si chiama infatti Anisakis, un parassita ospitato nelle viscere e nei muscoli di numerose specie marine. A studiare gli effetti che le larve dell'Anisakis possono provocare nell'uomo è il centro di referenza nazionale per le anisakiasi che ha sede all'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia. Il centro, diretto dal dottor Vincenzo Ferrantelli, ha effettuato un monitoraggio, su decreto dall'assessorato regionale alla salute, i cui risultati adesso sono stati pubblicati. Dalle analisi di circa ottomila campioni, provenienti da tutte le province siciliane, è emerso che il pesce più infestato da queste larve è la spatola, seguito da suro, sgombro, merluzzo, scorfano e alici.