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Ankara chiede più risorse

Ankara chiede più risorse

La Turchia alza posta. All'ultimo minuto la Turchia ha avanzato richieste politiche e di ulteriori finanziamenti, oltre ai tre miliardi già previsti, che minacciano di far deragliare l'accordo Ue-Turchia per ridurre il flusso dei migranti verso l'Europa. Lo anticipa il Financial Times, mentre i lavori del vertice sono appena iniziati. Oltre ad un aumento di fondi, Ankara chiede un accesso più veloce ai visti Schengen per i cittadini turchi ed un processo accelerato per la sua richiesta di adesione.

Il vertice cambia programma. Quel che è certo è che il premier turco Ahmet Davutoglu nel pranzo informale con i leader europei ha esposto "nuove idee" che "vanno al di là" di quanto concordato nell'incontro di giovedì scorso con il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Lo hanno indicato fonti del Consiglio europeo specificando che questo comporta un "cambio di programma" del vertice straordinario. Dopo il pranzo con il collega turco, i 28 si riuniranno per valutare le novità, successivamente si terrà una "cena" dei 28 di nuovo con Davutoglu. "Questo è il secondo vertice Ue-Turchia in tre mesi. Questo dimostra quanto è indispensabile la Turchia per l'Ue e l'Ue per la Turchia", ha detto Davutoglu al suo arrivo al summit. "La Turchia è pronta a lavorare con l'Ue - ha aggiunto Davutoglu -. La Turchia è pronta ad essere un membro dell'Ue, e spero che questo vertice, che non si focalizzerà solo sull'immigrazione irregolare ma anche sull'adesione della Turchia all'Ue, sia un successo ed un punto di svolta nelle nostre relazioni".

L'Austria chiude le porte. "Sono favorevole a dire parole chiare: chiuderemo tutte le rotte, anche quella Balcanica". Lo ha detto il cancelliere austriaco Werner Faymann, al suo arrivo a Bruxelles per il vertice Ue-Turchia sui migranti. "I trafficanti non devono avere alcuna opportunità", ha aggiunto Faymann, per molti è stato finora troppo semplice "lasciar passare le persone". Vienna resta ferma contro la politica del lasciar passare: "Più chiaramente saremo contro, tanto meglio", ha ribadito il cancelliere. Gli accordi con la Turchia sono una buona cosa, ma "se reggeranno lo si vedrà in futuro".

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