E i partiti sono andati fino all'ultimo a caccia degli indecisi che rappresentano una fetta consistenza dei 12,7 milioni di elettori, dal 35 al 44% a seconda delle Regioni. Se la Cdu potrebbe pagare l'apertura della cancelliera Angela Merkel sui migranti, i socialdemocratici di Sigmar Gabriel sono dati ovunque in calo. Ma l'elemento che allarma gli osservatori è che tipo di affermazione otterrà l'Alternative fuer Deutschland (Afd), la destra populista di Frauke Petry, che nei tre Laender è accreditata di percentuali oltre al 10% che le consentirebbero di superare la soglia prevista e di entrare nei parlamenti regionali. Le urne chiuderanno alle 18 e saranno subito diffusi gli exit poll.
Un test per Merkel - Nell'ultimo comizio, ieri in Baden-Wuerttenberg, alla vigilia del 'super-Sunday tedesco', Angela Merkel ha presentato il conto anche a loro, i profughi: la Cdu "vuole chiaramente ridurli" e ad ogni modo i richiedenti asilo "devono accogliere l'offerta di integrazione" che arriva dal Paese. Toni più severi, e un'esplicita rievocazione delle violenze sulle donne al San Silvestro di Colonia, ma la cancelliera, che per le elezioni previste oggi in tre Laender è scesa in campo personalmente, in questi giorni non ha cambiato la sua ostinata linea dell'accoglienza. Anzi, ha scelto di fronteggiare l'angosciante avanzata della destra populista di Afd, tracciando un confine netto: "I tedeschi devono andare incontro ai rifugiati", le "ansie" diffuse dipendono dal fatto che "non ne conoscono i destini individuali, non li conoscono come persone", ha affermato ieri, ribadendo l'etica del 'Wilkommen' che l'ha resa invisa a mezza Europa.
Urne, quelle che si aprono oggi in Renania-Palatinato, Baden-Wuerttemberg e Sachsen-Anhalt, che saranno chiaramente una cartina di tornasole sulla politica del governo alle prese con l'emergenza profughi (oltre un milione sono quelli arrivati in Germania nel 2015). Non è però la cancelliera il leader più in difficoltà in questo momento: i socialdemocratici di Sigmar Gabriel vanno verso la debacle - in Sassonia-Anhalt saranno clamorosamente superati da Alternative fuer Deutschland - e puntano tutto, in queste ore, sulla presidente uscente della Renania, Malu Dreyer, in leggerissimo vantaggio nella sfida con la cristiano-democratica Julia Kloeckner. Chiunque dovesse vincere, va inoltre rilevato, avrà molti problemi a formare la coalizione. Con i Verdi in calo - mentre stravincono la partita nel Baden-Wuerttenberg di Wienfried Kretschmann - l'Spd non avrebbe più la maggioranza attuale. L'elemento che rende particolarmente avvincente le tre amministrative di oggi è poi la grande percentuale di indecisi nelle tre regioni: il 44% nel Baden-Wuerttenberg, il 35% in Renania e il 43 nell'unico Land dell'est chiamato al voto. Stando ai sondaggi, anche lo scenario complessivo è inedito: allarma politici e gran parte dell'opinione pubblica la scalata dell'Afd di Frauke Petry, che potrebbe raggiungere nei tre Laender, rispettivamente, l'11%, il 9% e il 18%, dati che consentono al partito di entrare nei parlamentini regionali e di essere incisivi. Altro dato comune di questa partita è il recupero dei Liberali di Christian Lindner, che con una politica più severa di quella di Frau Merkel, ma ben lontana dai toni xenofobi della Petry, stanno riguadagnando terreno e potrebbero entrare in tutti e tre i parlamenti. In Baden-Wuerttenberg netto recupero e chiaro vantaggio per i Verdi, dati al 32% contro il 29% della Cdu di Guido Wolf. Qui L'Spd raccoglie un magro 14%. Il dato più doloroso per i socialdemocratici è però il 14% in Sassonia-Anhalt, dove la destra anti-immigrati della Petry li supera addirittura di 4 punti. E la Cdu di Reiner Haseloff si affermerebbe per altri cinque anni, con un 32%. In Renania, infine, il testa a testa fra le candidate dei due partiti maggiori vede l'Spd in vantaggio al 36%, incalzata dal 35% della Cdu. "Non bisogna entrare nel panico adesso - ha commentato ieri il vicecanceliere Gabriel, alla luce della difficilissima posizione del partito -. C'è un atteggiamento chiaro: noi siamo per l'umanità e la solidarietà. Non cambieremo la nostra posizione per un 10% della destra radicale". Qualche giorno fa aveva anche aggiunto che questi risultati "non hanno significato" politico a livello federale. Ma quest'ultima affermazione è molto discutibile: le elezioni di oggi, al contrario, segneranno per più di un motivo il futuro della politica tedesca.
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