Quando questa mattina firmeremo sotto i Bronzi di Riace il patto per la Calabria e quello per Reggio Calabria è come si chiudesse un cerchio. Quello di un impegno preso con il Sud, e con questa regione, che non resta solo scritto sulla carta, ma si sostanzia in investimenti che sono sottoposti al vaglio e allo scrutinio di tutti. Degli amministratori, innanzitutto, e dei cittadini di questa terra fiera, dell’opinione pubblica che può finalmente contare su un governo che onora la parola data.
Che, poi, questa firma avvenga nel Museo Nazionale della Magna Grecia, uno degli spazi di eccellenza della archeologia e della cultura del nostro Paese, comporta – se possibile – un di più di responsabilità, di rispetto da parte nostra. Come se i due guerrieri venuti dal mare fossero testimoni e custodi, garanti di questa opportunità di ripartenza di cui il Sud, la Calabria – e la Sicilia – ha un enorme bisogno. Per non essere messo all’angolo degli stereotipi che, troppo spesso, la inchiodano, mentre enormi opportunità – per i suoi talenti incredibili – sembrano sempre essere di là da venire, da realizzare, da cogliere.
I dati sull’occupazione diffusi dall’Istat ci confermano che la direzione presa sta finalmente, con fatica, ma in modo concreto dando risultati. Anche sul fronte della disoccupazione giovanile che morde più ferocemente il Mezzogiorno. Ma i numeri non bastano, è fondamentale che questa tendenza si veda nella famiglie, nelle case degli italiani, nella vita quotidiana delle persone. Per questo scommettiamo sul Sud – oggi saremo anche in Sicilia –. Per questo investiamo in cultura, in innovazione, nella ricerca, come faremo domattina con un Cipe straordinario il primo maggio. Perché la festa del lavoro e dei lavoratori non sia solamente una occasione di rito, ma un momento di investimento sul futuro, di creazione di spazi per nuovi posti di lavoro. Per di più sulla cultura, di cui l’Italia, e il Mezzogiorno, sono la casa naturale, la madrepatria.
Per questo dico, bentrovati guerrieri di Riace, fate la guardia a questa città orgogliosa, a questa terra appassionata, agli impegni presi dal governo e da chi governa in Calabria. Metteteci, metteteli alla prova. Perché onorino la parola data, come stiamo provando a fare, contro tutti i tribuni e i masanielli, i gufi e quelli per cui niente mai può cambiare.