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C'è la fiducia
ira di Fi e Lega

C'è la fiduciaira di Fi e Lega

Rush finale della Camera sulle Unioni Civili. Dopo il no dell'Aula sulle questioni pregiudiziali in mattinata il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia. Il via libera al testo dovrebbe arrivare giovedì. Proteste dai banchi dell'opposizione per la decisione dell'esecutivo di blindare il testo.

Dopo l'annuncio del ministro Maria Elena Boschi ha preso la parola Massimiliano Fedriga della Lega, che ha attaccato i deputati del Pd che avevano applaudito l'annuncio. "Siete servi della gleba - ha gridato - applaudite pur di essere ricandidati". "Le istituzioni devono tutelare le opposizioni". "La presidenza deve tutelare le opposizioni - ha detto con voce alterata Maurizio Bianconi, dei Conservatori -. Questo provvedimento è di iniziativa parlamentare, riguarda i diritti civili e mettono lo stesso la fiducia". "Questo governo intende il Parlamento come uno zerbino", ha protestato Alfonso Bonafede di M5s. "Quello che è successo - ha detto Antonio Palmieri - è una cosa che va oltre tutto quello che abbiamo visto nella storia della Repubblica. Eravamo solo in quattro iscritti, per soli quaranta minuti. Ricordo che Renzi aveva lasciato ai suoi libertà di coscienza. Con la fiducia la libertà se le è presa, spero che al momento del voto ciascuno difenda la coscienza".

Ieri la proposta di legge è stata incardinata in Aula, con la relazione di Micaela Campana (Pd); "il Parlamento si appresta a cancellare decenni di brutte figure", ha detto. In favore del provvedimento la maggioranza, compresi i centristi di Ap: anche Paola Binetti ha annunciato il suo sì alla fiducia e al massimo l'astensione sul voto finale (il regolamento della Camera distingue i due voti). Potrebbe astenersi o uscire dall'Aula sul voto finale qualche cattolico del Pd, e l'unico pronto addirittura non votare la fiducia è Gianluigi Gigli (Ds-Cd), che è anche presidente del Movimento per la vita. Ma in realtà il grosso dei cattolici, è soddisfatto del compromesso. Secondo Maurizio Lupi, capogruppo di Ap, la legge potrebbe addirittura tradursi in uno stop alla giurisprudenza di alcuni Tribunali per i minori che hanno riconosciuto la step child adoption. Di tutt'altro parere Massimo Gandolfini, portavoce del Family day che per un giorno ha indossato le vesti del Prefetto della Congregazione della dottrina della Fede, ed ha "processato" Matteo Renzi sul suo grado di cattolicità. Ma lo ha anche attaccato su un aspetto assai più concreto, annunciando che il 28 maggio trasformerà il Movimento del Family day in un Comitato per il No al referendum.

"Il Papa mi ha incoraggiato ad andare avanti", ha detto riferendosi al suo recente incontro con Francesco. Si prevedono imbarazzi nella Cei e Oltretevere. Anche nel mondo gay i pareri sono divisi. C'è chi è soddisfatto e chi si aspettava di più, in particolare sulla stepchild adoption, specie nel Movimento Famiglie Arcobaleno. Una divisione che arriva anche in Parlamento: Alessandro Zan (Pd) plaude la legge, mentre Michela Marzano la critica ("il principio di uguaglianza è stato violato"), anche se la voterà per poi lasciare il Pd. "Credo si possa dire con grande soddisfazione - ha detto il ministro Andrea Orlando - che si tratta di una conquista di rilevanza storica per i diritti civili nel nostro paese". Parere condiviso dal ministro Maria Elena Boschi, che aggiunge: "Per quel che mi riguarda questa legge è un motivo valido per giustificare il mio impegno in politica".

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