Ragusa - È tutto pronto in contrada Buglia Sottana per l’avvio delle perforazioni esplorative per tre nuovi pozzi di petrolio per i quali la società “Irminio” ha da tempo tutte le autorizzazioni. La mastodontica torre di perforazione è stata montana ed è pronta ad entrare in azione: da un’unica postazione saranno esplorati quelli che la società chiama i pozzi 6, 7 e 8. «Questa nuova attività – spiega l’Ad della Irminio Antonio Pica – scaturisce dai risultati dei nuovi studi geologici che hanno portato a una ricostruzione del giacimento, che si ipotizza significativamente più vasto e che si estenderebbe a nord degli attuali pozzi».
Nella fase attuale, completato il montaggio della torre di perforazione, si sta procedendo proprio alla perforazione dei tre pozzi, cosa che avverrà in rapida successione. Si scaverà fino a 2.600 metri. Avendo riscontrato una falda acquifera di acqua dolce a circa duecento metri di profondità la “Irminio” ha deciso di utilizzare, fino a poco oltre questa profondità, solo acqua dolce per il raffreddamento della perforatrice. Così, spiegano i tecnici, «si evitano totalmente gli eventuali rischi di inquinamento». Anche per la successiva fare della perforazione, fino a raggiungere la profondità prevista, sono stati attuati tutta una serie di protocolli che garantiranno sulla sicurezza dell’area ed eviteranno eventuali rischi ambientali. «Proprio per evitare qualsiasi fuoriuscita di fluidi – aggiunge Pica – abbiamo realizzato una serie di pozzetti che intercettano l’acqua di falda e permettono un’analisi in continuo e in tempo reale delle sue eventuali variazioni chimiche».
Una volta raggiunti i tre pozzi, il progetto prevede la verifica della produttività del giacimento. A tal proposito saranno effettuate alcune prove di produzione. In caso di esito positivo, sarà completato il pozzo e, quindi, si procederà alla richiesta delle autorizzazioni per l’avvio della produzione. Qualora, invece, i risultati dovessero essere negativi, «il pozzo sarà chiuso “minerariamente” e si procederà alla messa in sicurezza dell’area ed al ripristino ambientale alle condizioni preesistenti».
Nel frattempo, in tutta l’area di Buglia Sottana, così come previsto dalle prescrizioni inserite nell’autorizzazione per la ricerca petrolifera, la “Irminio” ha già messo a dimora numerose piante ed essenze locali, che servono a camuffare l’impatto ambientale provocato dalla realizzazione dell’area su cui da mesi si sta lavorando.
Mentre lavora a Buglia Sottana, la società Irminio ha già depositato al ministero dell’Ambiente la richiesta di Via per poter eseguire una linea di “acquisizione sismica” riguardante un ulteriore permesso di ricerca, denominato “Scicli”. Questo si trova propria in un’area adiacente ai pozzi “Irminio” di contrada Buglia Sottana e ricade in territorio di Scicli.
L’acquisizione sismica, è stato spiegato, consentirà, attraverso l’emissione di onde elastiche, di ricostruire il profilo geologico del sottosuolo ed effettuare tutti gli studi necessari per verificare l’eventuale presenza di sacche petrolifere. «In questo caso – ci tiene a sottolineare la società – la “sismica” non sarà realizzata all’interno di siti Sic-Zps, sui tratturi, in vicinanza di vincoli architettonici o archeologici o in prossimità di centri abitati e neppure in vicinanza di corsi d’acqua, laghi e sorgenti».
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