Un referendum popolare che chiami l'Italia a decidere sull'uscita dall'Unione Euorpea? Non e' possibile, con buona pace di chi vorrebbe una replica della Brexit sulle rive del Tevere. Ad escludere l'eventualita', nero su bianco e con zero possibilita' di replica, l'articolo 75 della Costituzione, quello che disciplina per l'appunto il referendum. Questo, si legge nel testo, "e' indetto per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali". Segue il secondo comma, che si confa' al caso in questione. E la risposta e' chiara: "Non e' ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali". L'Italia, dai Trattati di Roma del 1957 in poi, ha sempre partecipato al processo di integrazione europea attraverso la firma di accordi internazionali poi ratificati dal Parlamento. Una strada che non ammette ripensamenti a mezzo plebiscito o simili.
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