Peggiora Piazza Affari (Ftse Mib -1,75%) con le banche. Intesa e Unicredit cedono oltre il 5% dopo un congelamento al ribasso, che interessa ancora Bpm, Banco ed Mps. Sostengono il listino Eni (+2,64%), Terna (+1,95%) e Snam (+1,83%). Sugli scudi Rcs (+4,99%), attestata sul valore del rilancio dell'Opa di Imh a 0,8 euro.
Male anche le Borse europee, con Milano che scivola in fondo alla classifica, dietro a Parigi (-1,22%), Londra (-1,04%) e Francoforte (-1%). Tengono Madrid (+0,4%) e Atene (+0,1%) mentre i futures Usa accentuano il calo. Nuovo stop al ribasso in Piazza Affari per Intesa, Unicredit e Bpm. Ferme anche Mediobanca, Ubi, Azimut e Yoox-Net-à-Porter. Bene Eni (+1,44%).
Nuovo forte calo della sterlina a seguito del voto sulla Brexit.
Prezzo del petrolio ancora giù
Gilt decennale sotto 1%, prima volta in storia - Il rendimento del Gilt decennale britannico è sceso sotto l'1% per la prima volta nella storia. Lo rileva Bloomberg precisando che il rendimento del titolo di stato a 10 anni è sceso di 9 punti base, allo 0,993%, il valore più basso dal 1989, ovvero da quando è iniziata la rilevazione.
Spread Btp-Bund parte poco mosso a 163 punti - Partenza poco mossa per lo spread fra Btp e Bund tedesco mentre continua l'incertezza sui mercati a seguito del Brexit. Il differenziale segna quota 163 punti contro i 160 della chiusura di venerdì. Il rendimento espresso è pari all'1,55%.
Asia rimbalza Tokyo +2,39% - Rimbalzano i listini orientali in avvio di settimana e dopo il venerdì nero della Brexit ed il voto spagnolo senza una maggioranza di governo. Gran finale per Tokyo (+2,39%), mentre Shanghai guadagna l'1,45% a differenza di Hong Kong (-0,54%). Tiene Sidney (+0,47%), chiusura stabile per Seul (+0,08%). In arrivo dati dagli Usa (bilancia commerciale, fiducia dei manager ed indice Fed di Dallas).
Tokyo, chiusura in rialzo (+2,39%) - La Borsa di Tokyo ha terminato la prima seduta della settimana col segno più, dopo il crollo di venerdì, mentre non ha conosciuto pausa il declino della sterlina sui mercati asiatici: l'indice Nikkei ha messo a segno un rialzo del 2,39%, guadagnando 357 punti a quota 15.309,21. Lo yen si è apprezzato ulteriormente con il dollaro, assestandosi poco sopra quota 101, mentre la sterlina ha continuato a deprezzarsi sullo yen da venerdì scorso, malgrado le parole del ministro delle Finanze nipponico Taro Aso, questa mattina, su possibili misure di intervento per stabilizzare i mercati valutari.
Prezzo oro non arresta corsa, +1,5% a 1335,5 dollari - Non arresta la corsa il prezzo dell'oro a seguito dell'afflusso degli investitori sui beni rifugio per via della Brexit. Il metallo con consegna immediata avanza dell'1,5% a 1335,5 dollari l'oncia dopo il balzo dell'8% visto venerdì.
Yuan a 6,6402 dollari, minimi 5 anni e mezzo - Lo yuan sconta l'effetto Brexit e le incertezze correlate scivolando ai minimi degli ultimi 5 anni e mezzo sul dollaro: il renminbi, la cui parità sul biglietto verde è stata fissata oggi a 6,6375, ha toccato quota 6,6402, il livello intraday più basso da dicembre 2010 e in calo dello 0,2% dalla chiusura di venerdì. Il dollaro si rafforza sulle piazze asiatiche, con la sterlina che resta sempre sotto pressione dopo il tracollo di venerdì, ai minimi degli ultimi 31 anni.
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