Un grandissimo applauso ha salutato l'ingresso del feretro alla Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo a Roma ai funerali di Carlo Pedersoli, l'attore Bud Spencer. Una grande folla si è radunata e una banda ha suonato la musica dei suoi film. Tra i primi ad arrivare, anche Terence Hill entrato da una scala laterale per evitare l'assedio delle telecamere (FOTO).
Commosso, è entrato in silenzio non rispondendo ai giornalisti. Tra gli altri Dario Argento, Nino Benvenuti, Giovanna Ralli e i fratelli Vanzina. "Bud Spencer era un gentiluomo napoletano, un uomo buono e di grandissimo talento", ha detto Enrico Vanzina. Franco Nero lo ricorda come "una persona di grande umiltà e solare, mentre Fulvio Lucisano, che ha prodotto alcuni dei suoi film, tra i quali 'Dio perdona io no', ne sottolinea la disponibilità, "era una bravissima persona". All'interno della chiesa, addobbata con fiori bianchi e azzurri e dove c'è la famiglia di Bud Spencer, sotto l'altare sono stati posti i gonfaloni del Coni e del Comune di Roma.
Bud Spencer per tutti era il gigante buono che menava sganassoni sempre in coppia con l'amico Terence Hill. L'omone barbuto degli spaghetti western degli anni '70, quelli che hanno conquistato generazioni di ragazzini innamorati dei due scanzonati protagonisti di Lo chiamavano Trinità.
Ma Carlo Pedersoli, classe 1929, per tutti Bud Spencer è stato in realtà protagonista di una carriera lunga e poliedrica nella quale, accanto ai film più popolari, c'è stato spazio per il thriller (diretto da Dario Argento in Quattro mosche di velluto grigio), per il cinema d'autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile con Torino nera di Carlo Lizzani. Tante esperienze, tanti successi, e anche un po' di amarezza per non essere abbastanza considerato da quel mondo del cinema in cui era entrato un po' per caso finendo per dedicargli la vita: "In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo - si lamentava negli ultimi anni - nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival".
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