Non festeggerà i 40 anni sul parquet, ma solo per poche settimane. Manu Ginobili, classe 1977, ha quindi sciolto la riserva e continuerà la sua fulgida carriera. Per la gioia di tutti gli appassionati di basket, a cominciare dal sottoscritto che tre lustri fa, dopo il biennio dorato di Bologna, non aveva intuito (può capitare) le sue enormi potenzialità anche a livello Nba.
Il talento argentino, scoperto alla fine degli anni ‘90 dalla bravura di Gaetano Gebbia e portato a Reggio Calabria nella Viola di Santo Versace, un paio di giorni fa ha affidato al suo blog l'attesissimo annuncio: «Non avevo molti dubbi – ha scritto – ma ho voluto far passare un po’ di tempo per valutare. Nell'ultima stagione la salute mi ha assistito, se si esclude l’infortunio di febbraio, e oggi sono più sicuro di voler giocare ancora, rispetto alle perplessità avute dodici mesi fa».
Il fuoriclasse di Bahia Blanca ha già iniziato la preparazione per le Olimpiadi di Rio: il ricordo del trionfo ad Atene 2004 in finale contro l'Italia è ancora nitido. E a distanza di 12 anni, Ginobili è ancora il leader dell'Argentina.
Anche se in questo momento è un free agent, dopo essere appena uscito dal contratto, non c'è nessun dubbio che Manu proseguirà (e chiuderà) a San Antonio, la sua unica squadra Nba. Per lui sarà la quindicesima stagione consecutiva, dopo aver vinto con Tim Duncan (che a 40 anni – lui sì che li ha già compiuti – potrebbe decidere di ritirarsi) e Tony Parker quattro anelli: 2003, 2005, 2007 e 2014.
Non avrà più l’esplosività di una volta, ma classe e leadership restano quelle dei tempi migliori. Come ha dimostrato nell’ultimo campionato, giocato da cambio di lusso in grado di fare la differenza quando le partite salivano di giri. E per i texani, che sono reduci da un’amara eliminazione nei playoff, il suo carisma nello spogliatoio e la sua etica del lavoro saranno le basi da cui ripartire per dare nuovamente l’assalto al titolo. E agli Spurs, dopo l’ingaggio di Pau Gasol, altro fantastico veterano, la lingua spagnola diventerà il filo conduttore della nuova stagione.
Ma prima della Nba, ci saranno i Giochi Olimpici da godersi assieme ai compagni di tante avventure Andres Nocioni e Luis Scola, dispensando con orgoglio le solite “perle” cestistiche e sperando magari di trovarsi di fronte l’amico di una vita Ettore Messina e la sua Italia.