"Poste Italiane SpA, sta per "Poste Italiane Società per Alfano"? Le intercettazioni telefoniche inchiodano letteralmente il ministro degli Interni del Governo Renzi. Tra il padre che invia 80 curriculum alle Poste e l'assunzione del fratello del ministro nella stessa società, dovrebbe rassegnare oggi stesso le dimissioni" lo dichiarano i capigruppo M5S di Camera e Senato Laura Castelli e Stefano Lucidi.
"Tra l'altro il caso dell'assunzione del fratello di Alfano fu denunciato nel 2013 dal Movimento 5 Stelle il 18 settembre 2013 in una interrogazione a prima firma Andrea Coletti che non ha mai avuto risposta" continuano Castelli e Lucidi. "Chiediamo le immediati dimissioni del ministro degli Interni, se vuole per chiederle siamo pronti ad inviare un raccomandata senza ricevuta di ritorno tramite "Poste Società per Alfano"...", concludono i capigruppo M5S
"Ministro Alfano, faccia una cosa giusta: dimissioni. Non per l'assunzione del fratello alle Poste o per quello che avrebbe fatto il padre, ma per la sua totale incapacità di difendere i confini e la nostra sicurezza, i cittadini italiani e le stesse Forze dell'Ordine. #angelinoacasa". Così Matteo Salvini su Facebook commenta la vicenda che vedrebbe coinvolto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.
"Oggi la barbarie illegale arriva a farmi scoprire, dalle intercettazioni tra due segretarie, che un uomo di ottant'anni, il cui fisico è da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa che non lo rende pienamente autosufficiente, avrebbe fatto 'pressioni' presso le Poste per non so quale fantastiliardo di segnalazioni". Lo dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, aggiungendo che è "indegno" dare credito a "due signore che parlano, anche insultandomi" e "non so chi siano".
"Le due signore che parlano, anche insultandomi - rileva Alfano, riferendosi all'intercettazione in cui la segretaria di Raffaele Pizza parla di 80 curriculum per Poste Italiane inviati dal padre del ministro - non so chi siano, ma quell'uomo lo conosco bene perché è mio padre ed è indegno dare credito e conto a ciò che i magistrati avevano scartato dopo avere studiato". "Nel frattempo - aggiunge - il contenuto reale dell'inchiesta giudiziaria passa in secondo ordine in spregio ai tanti uomini dello Stato che a quella inchiesta si sono applicati". (AA)