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"Il Paese non entri
nell'età dell'ansia"

"Il Paese non entri nell'età dell'ansia"

"Il Paese non entri nell'età dell'ansia". E' il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, nella cerimonia del Ventaglio, ha ricordato la violenza degli ultimi giorni invitando a non farsene vincere e a rispondere la cultura e i valori. Il capo dello Stato ha parato anche del referendum bollando come "surreale" la discussione sulla data.

"In queste ultime settimane - ha esordito - abbiamo attraversato eventi tristi per il nostro Paese. Dalla strage di Dacca alla sciagura ferroviaria in Puglia, alla strage di Nizza: tanti nostri concittadini hanno perso la vita o sono ancora alle prese con le conseguenze di quegli eventi. Ad essi si aggiunge la barbara uccisione di Giulio Regeni". "Il pensiero - ha detto ancora - corre anche alla recente strage di Kabul, a Istanbul, a Orlando, ai tanti attentati in Iraq, alle vittime negli ospedali della Siria, alla strage di disabili in Giappone. Nessun luogo è ormai lontano e in nessun luogo la violenza può essere considerata normale". Il capo dello Stato ha citato anche il sacerdote ucciso nella chiesa vicina a Rouen. "Padre Jacques Hamel, trucidato ieri nella sua chiesa, aveva definito 'Un tempo per essere rispettosi degli altri, chiunque essi siano', parole che sottolineano l'enormità del crimine". E ha ricordato anche il messaggio di Letizia Leviti, la giornalista di Sky recentemente scomparsa. 

"Siamo sfidati dal terrorismo - ha detto - e veniamo interpellati dalle periferie esistenziali presenti nelle nostre società urbane, nei territori dell'Europa, e, allo stesso tempo, dalle periferie del mondo". Quel che dobbiamo impedire è che la paura ci vinca. Non possiamo consentire che il nostro Paese entri nell'età dell'ansia". Lo dice Sergio Mattarella. "Questo dovrebbe essere, e deve essere, invece, il tempo della responsabilità. E la responsabilità richiede impegni comuni al di sopra delle divisioni. Sul piano continentale e su quello interno", sottolinea. Occorre "una sempre più ampia e completa collaborazione operativa tra gli Stati" contro il terrorismo e "solidarietà e comunanza di vita" contro la violenza. Da tante parti è stato sottolineato più volte che è anzitutto sul terreno della cultura e dei valori che è possibile battere la violenza che aggredisce le nostre città.

Referendum, discutere di merito - "Non posso che condividere l'auspicio che il confronto si svolga sul merito della riforma sottoposta al voto popolare perché l'elettorato si esprima con piena consapevolezza, nella sua sovranità". "In queste settimane, talvolta, a proposito della data e del cosiddetto spacchettamento, mi è parso di assistere a discussioni un po' surreali, quasi sulla scia della caccia ai Pokemon". Si è parlato anche di discussioni tra le forze politiche su uno "spacchettamento" della domanda referendaria. Va forse chiarito che, a quel riguardo, le forze politiche non avrebbero avuto alcun potere né possibilità di discuterne, così come non ne avrebbe avuto il Capo dello Stato".

Turchia, i principi di libertà mai siano negati - "Vi sono principi di libertà, di rispetto delle persone e dei loro diritti che non possono essere mai negati". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a proposito di quanto avviene in Turchia. "Non posso che manifestare sollievo per il fallimento del colpo di Stato", ha premesso, auspicando un "compiuto ritorno alla normalità" per ciò che riguarda "funzioni essenziali per il funzionamento di ogni democrazia, come quelle della giustizia, dell'insegnamento universitario e scolastico, della libera stampa".

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