Il taglio dell'Irpef "per il momento è rinviato, continuiamo però a ridurre la pressione fiscale". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a Porta a Porta. "La pressione fiscale - ha aggiunto - è alta, ha cominciato a scendere, ma deve scendere ancora".
Intanto anche il premier Renzi parla di manovra assicurando che "metterà insieme giustizia sociale e crescita".
EQUITA' NELLA MANOVRA - "Le chiacchiere - scrive nella enews - stanno a zero, i posti di lavoro a più 585.000. Ma purtroppo non basta. E dunque in legge di stabilità ci saranno nuove misure per la competitività. E ci saranno anche misure per agevolare la pensione di chi ha maturato molti anni ma non ha ancora i requisiti previsti dalla riforma Monti-Fornero: tenere insieme la giustizia sociale con la crescita, questo il nostro obiettivo". "Dobbiamo fare investimenti nella ricerca - sottolinea - nella scorsa legge di stabilità abbiamo messo agevolazioni, continueremo a farlo nella prossima manovra".
L'INVITO ALL'UE - "Servono investimenti, ma noi abbiamo bisogno di un'Ue che faccia investimenti, alcuni paesi hanno un surplus primario troppo alto, noi non diciamo che devono ridurre le esportazioni ma come noi facciano la nostra parte sulle regole anche gli altri rispettino le regole sul surplus primario".
ITALICUM, CONFRONTO APERTO - "Finalmente abbiamo sparecchiato il tavolo da tutte le cose che impedivano una sana discussione di merito nel referendum: abbiamo spersonalizzato, come richiesto da tutti o quasi e non parliamo più di durata del governo o della legislatura; abbiamo dato la disponibilità a cambiare la legge elettorale e siamo pronti a confrontarci in modo libero con tutti; abbiamo dimostrato che questa riforma non tocca minimamente il sistema dei poteri del premier, del controllo e delle garanzie".
CAOS M5S - "In queste ore il caos scoppiato dentro il partito Cinque Stelle rende evidente una brutta caratteristica della politica: la doppia morale. Quando è stato indagato uno del Pd, il partito di Grillo chiedeva le dimissioni. Se è indagato qualche grillino, invece, gridano al complotto. Questo atteggiamento è francamente triste". Così Matteo Renzi, nell'e-news, attacca M5S, ribadendo l'invito al Pd "a non cadere nella trappola, di non farsi trascinare in una battaglia nel fango". "Proprio perché noi siamo diversi - sostiene Renzi - non dobbiamo attaccare la sindaco di Roma e le faide interne del Partito Cinque Stelle. La Raggi ha vinto nettamente e dunque noi speriamo che governi, nell'interesse della sua città e del Paese. Scelte come la pulizia, i trasporti, le Olimpiadi, il turismo, devono essere fatte pensando all'interesse della Comunità, non alle singole correnti del proprio partito. L'unica cosa che mi spiace è veder tradita la promessa di trasparenza. Alla fine siamo rimasti gli unici a fare lo streaming".
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