È aperta la camera ardente di Dario Fo al Piccolo teatro Strehler di Milano. Per il secondo giorno i milanesi hanno voluto rendere omaggio al premio Nobel scomparso all'età di 90 anni. La camera ardente chiuderà alle 11 e subito dopo il feretro verrà portato in piazza del Duomo, con un corteo, per le celebrazioni del funerale laico. A Milano oggi è lutto cittadino, con le bandiere civiche a mezz'asta. Nel corso della cerimonia laica per l'ultimo saluto a Fo prenderanno la parola il figlio Jacopo e l'amico di sempre Carlin Petrini.
Milanesi di tutte le età vogliono portare l'ultimo saluto al premio Nobel Dario Fo alla camera ardente allestita al Piccolo teatro Strehler, nonostante la forte pioggia che sta cadendo a Milano. Alcuni arrivano con un mazzo di fiori e uno è stato posato sopra la bara dell'artista mentre altri sono per terra.
Tra i cittadini ci sono molte persone anziane che hanno seguito Dario Fo dagli inizi della sua carriera, anche per le sue idee politiche e il suo attivismo. Alla camera ardente anche dei giovani, come i ragazzi di un liceo milanese: "Abbiamo scoperto Dario Fo a scuola - ha spiegato uno di loro - lo abbiamo studiato. Per me fa già parte della storia della cultura e della letteratura italiana". Tra gli uomini di spettacolo ha portato un saluto a Dario Fo l'attore teatrale, autore, scrittore e comico Alessandro Bergonzoni: "Non parlate di lui al passato - ha detto - perché l'arte non finisce e non comincia. Il lutto non c'è, non c'è cordoglio. Il lutto per la letteratura, l'arte e la cultura sono la mancanza stessa di arte, letteratura e cultura". Molti scrivono frasi d'affetto, stima e ringraziamento sui registri delle condoglianze.
Alla camera ardente si sono recati anche il vicepresidente della Camera e deputato del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio, il collega di partito Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio, figlio del fondatore del M5s. "Era una persona speciale, piena d'arte. Era molto vicino a mio padre", dice Casaleggio jr. Virginia Raggi ha voluto rendere omaggio con una corona di fiori e un nastro con la scritta "sindaca di Roma".
LA CAMERA ARDENTE è stata aperta in una sala del foyer del Piccolo Teatro Strehler, a Milano. La salma dell'artista si trova che di solito ospita laboratori e spettacoli anche per bambini, conferenze stampa.
La bara di legno chiaro è chiusa, alle sue spalle c'è il palco: sopra c'è una foto dell'artista che sorride, con una mano sfiora il mento mentre nell'altra ha un pennello appoggiato sopra la fronte. Nella sala i gonfaloni di Regione Lombardia, Comune di Milano e Città metropolitana e una corona di rose rosse e bianche del Presidente della Repubblica. Accanto alla foto di Dario Fo, adagiata su un cavalletto da pittore, c'è uno sgabello con le tempere, i colori acrilici, i pennelli dentro ad un barattolo, gli stracci sporchi di colore.
"Adesso tutti celebrano Dario Fo, ma in vita è stato censurato in tutti i modi". E' amaro il commento di Jacopo, il figlio del grande attore e drammaturgo, scrittore e premio Nobel per la Letteratura ma anche pittore, scenografo e attivista, morto ieri a 90 anni all'ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da 10 giorni per problemi polmonari.
Domani a Milano sarà lutto cittadino: i funerali saranno celebrati sabato mattina in Piazza Duomo con una cerimonia laica. Il regista, attore e drammaturgo verrà sepolto nel Famedio del Cimitero monumentale di Milano, il pantheon delle personalità illustri della città. La famiglia ha accettato la proposta del Comune di Milano. Il premio Nobel riposerà quindi vicino alla moglie, l'attrice Franca Rame, scomparsa nel maggio del 2013.