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"The Young Pope" da record

"The Young Pope" da record

Debutto record su Sky per The Young Pope, la serie firmata da Paolo Sorrentino con Jude Law e Diane Keaton che ha esordito ieri su Sky Atlantic HD e Sky Cinema 1 HD con 953 mila spettatori medi per gli episodi 1 e 2, record assoluto per il debutto di una serie tv su Sky. Il +45% rispetto all'esordio di Gomorra - LA serie e +42% rispetto a 1992. Un risultato tre volte superiore rispetto a Trono di Spade, sei volte di più rispetto ad House of Cards.

Il debutto di The Young Pope ha superato anche di 4 volte quello di altre due serie cult come Westworld e True Detective. Prima ancora del suo debutto, segnalano da Sky, la serie firmata dal premio Oscar Sorrentino (produzione originale Sky, HBO e Canal+, prodotta da Wildside e coprodotta da Haut et Court TV e Mediapro) è stata venduta da FremantleMedia International in oltre 80 Paesi che sommati ai territori già coperti dai broadcaster co-produttori (Sky, HBO, CANAL+, MediaPro) fa arrivare a 110 il numero dei Paesi in cui la serie - ad oggi - sarà in onda, dal Madagascar agli Stati Uniti, mentre sono in corso trattative con altri paesi. Un record anche in termini di prezzi di vendita: in Islanda, Giappone, e in generale in tutta l'Asia, The Young Pope ha segnato in tal senso il primato per una serie in lingua inglese. La serie, che racconta la storia di Lenny Belardo (Jude Law) proseguirà per altre otto puntate ogni venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic HD e Sky Cinema 1 HD, disponibile anche su Sky Go, Sky On Demand e in streaming su NOW TV, la internet tv di Sky.

Sorrentino sale in cattedra alla Luiss

Il cinema di ieri e di oggi, il suo modo di stare sul set e preparare un film, perché ha deciso solo oggi di cimentarsi con una serie Tv (The Young Pope con Jude Law che lui stesso ha scritto e diretto per Sky, in onda da venerdì 21 su Sky Atlantic: co-produzione internazionale, con Canal+, Hbo e Wildside). Paolo Sorrentino ha incontrato gli studenti del Master Luiss Writing School for Cinema & Television all'Università Luiss di Roma. Il regista e sceneggiatore nonostante il jet lag si è dimostrato molto disponibile, ironico e affettuoso con i suoi giovani interlocutori (rientrato dagli dagli Stati Uniti dove ha preso parte alla Casa Bianca a Washington DC una cena di stato offerta dal presidente Obama per il primo ministro italiano Matteo Renzi e la moglie Agnese, accompagnati da una delegazione di personaggi italiani, come lo stilista Giorgio Armani, l'attore e regista Roberto Benigni, la schermitrice paraolimpica Beatrice Vio e il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini).

Vincitore di sei Nastri d'Argento, cinque David di Donatello e molti altri premi, Sorrentino raggiunge il successo internazionale grazie a La grande bellezza con cui si aggiudica nel 2014 il Premio Oscar come miglior film straniero. Insieme a lui hanno partecipato all'incontro alla Luiss Francesco Ranieri Martinotti e il professore Domenico De Masi docente di sociologia a La Sapienza. Parlando di The Young Pope, ''la cosa più semplice è stata quella di relazionarmi a questo lavoro come a lunghissimo film: era un modo per sentirmi a casa. Poi strada facendo, ho cominciato a imparare i meccanismi delle serie, dandomi delle regole. Io ho iniziato come sceneggiatore e non mi è stato difficile.

E quindi questo lungo film di dieci ore è diventato una serie televisiva, obbedendo, giustamente, a quelle che sono le regole determinanti". Il racconto televisivo, spiega, "ti consente di lavorare sulle durate, su cose altrimenti impensabili al cinema, i tempi sono molto più rigidi, e si deve obbedire a durate standard, è un'opportunità che io ho inseguito non da poco. Ho cercato di girare una serie televisiva con una certa libertà, sia creativa che economica, anche tanti anni fa. Ma non c'erano i presupposti. E questo smorzava tutti i miei entusiasmi. Ora il mercato italiano è cambiato ci sono più opportunità''.

Quindi, gli chiede una studentessa, lei crede che le serie tv siano l'espressione del romanzo, della letteratura? ''Si e' esattamente questo'', risponde lui. Infine a chi gli domanda perché le lunghe serialità a suo avviso hanno cosi' successo, lui replica: "Ripeto non sono un massimo esperto né un sociologo come il professor De Masi, ma azzardo, oggi che viviamo tutto nell'immediatezza, dove tutti si crea e distrugge in poco, ritengo forse che proprio il sapere di avere quell'appuntamento settimanale dia una certezza''.

Sorrentino confessa che un tempo prima di iniziare le riprese di un film non improvvisava nulla, faceva una specie di story board, ultimamente invece ''è tutto cambiato e posso finalmente svegliarmi alle 7 e non più alle 4 del mattino durante le riprese''.

Pio XIII è interpretato dall'inglese Jude Law. Accanto a lui, tra gli altri ci sono Silvio Orlando (Cardinal Voiello, segretario di Stato del Vaticano) e Diane Keaton (la suora che ha aiutato Lenny ad arrivare al pontificato).

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