L'America al voto. E' il momento della verità dopo la campagna elettorale più divisiva e velenosa che si ricordi negli ultimi decenni.
Mai come questa volta gli americani sono chiamati a scegliere tra due visioni diametralmente opposte. E l'esito resta incerto. Mentre i mercati e il resto del mondo guardano con ansia all'esito di un'elezione il cui impatto non può essere che globale.
Un dato è certo: la spinta propulsiva di Donald Trump, impetuosa nelle ultime settimane, sembra scemata. Anche se lui sembra crederci ancora: "Sara' una Brexit all'ennesima potenza, una vittoria senza precedenti". Ma Hillary Clinton appare in vantaggio, in rimonta grazie al rimbalzo delle ultime ore nei sondaggi. Rimbalzo dovuto anche alla decisione dell'Fbi di chiudere definitivamente l'inchiesta sulle email che ha pesato come un macigno sulla candidata democratica.
Siamo pero' ancora dentro il margine di errore: secondo la media del sito specializzato RealClearPolitics, è avanti di soli tre punti. Trump continua ad insidiare l'avversaria in molti dei 'battleground state'. Ed è da 15 stati in bilico - in cui il distacco tra i due è sotto i 5 punti - che dipendono le sorti del voto. L'obiettivo è raggiungere il 'magic number' dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. Clinton al momento ne ha 203 sicuri, contro i 164 di Trump.