Una scena che ricorda il terremoto ad Acilia, borgata all’estremo sud di Roma. Ma stavolta a far crollare una palazzina di due piani abitata da una intera famiglia sarebbe stata una fuga di gas.
Sotto le macerie sono morte una donna quarantenne, Debora, e sua figlia di nove anni, Aurora. In tarda serata i due corpi sono stati ritrovati senza vita.
I vigili del fuoco hanno scavato tra le macerie nella speranza di riuscire a trovarle ancora vive, dopo aver tirato fuori ieri pomeriggio un uomo e un’altra donna, gli zii della bambina.
Ricoverati in ospedale sono feriti, ma non rischiano la vita. Le ricerche sono proseguite ieri sera alla luce delle fotoelettriche.
Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi è andata sul posto e ha incontrato i parenti delle persone coinvolte nel disastro.
Il marito della donna morta e il figlio maggiore non erano in casa al momento dello scoppio e al loro ritorno per lo choc sono stati assistiti dalla Croce Rossa.
I testimoni hanno raccontato di uno scoppio fortissimo verso le ore 14 nell’edificio, un’esplosione che ha investito e danneggiato anche i palazzi vicini, in via Giacomo della Marca, una strada dove le case sono una attaccata all’altra.
«Ho sentito un boato, all’inizio pensavo fosse una sparatoria - racconta una donna -. La casa ha tremato, mi è anche caduta la bottiglia dal tavolo». Qualcun altro ha pensato a un terremoto.
L’ipotesi privilegiata dai vigili del fuoco - intervenuti con cinque squadre - è che ci sia stata un’esplosione provocata da una fuga di gas, forse al primo piano della palazzina, che ha causato il cedimento dei solai. L’edificio è diviso in quattro appartamenti e in uno al piano terra c’era uno studio dentistico. L’azienda Italgas ha reso noto che la propria rete è risultata integra. «Al momento l’esplosione sembra causata da una fuga di gas - ha detto Raggi -. C’è già la magistratura che effettuerà tutte le indagini. Rimaniamo in contatto con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e il magistrato».
La donna morta sotto le macerie era un’insegnante di italiano nella scuola Traiano di Dragona, quartiere vicino ad Acilia, nella quale studia anche la figlia Aurora.
Al momento dell’esplosione il papà era al lavoro in un supermercato della zona, mentre il figlio più grande, Lorenzo, era fuori casa. Le due persone estratte vive dalle macerie e trasportate in eliambulanza in ospedale sono il fratello e la sorella della donna, che aveva perso recentemente i genitori. Al piano terra abita una famiglia cingalese, assente al momento dell’esplosione. Al primo piano c’erano le due case maggiormente interessate dal crollo.
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Il pm Mario Palazzi ha disposto una consulenza tecnica sulle cause dell’esplosione.
Oggi il magistrato, che ieri ha effettuato un sopralluogo nella zona del crollo, affiderà l’incarico a due ingegneri.
Al momento non è possibile stabilire con certezza se lo scoppia sia avvenuto per una fuga di gas metano o di gp