"Sì alle urne il prima possibile, un buon sistema di voto però richiede tempi non brevissimi". E' quanto afferma Silvio Berlusconi, in una intervista al Corriere della Sera, in cui annuncia di volersi candidare alle prossime elezioni: "Mi auguro che i giudici di Strasburgo abbiano la sensibilità di tenere conto nella tempistica della valutazione di una vicenda giudiziaria che attende già da troppo tempo" che "è in gioco la democrazia di un grande Paese europeo", "sono ottimista di natura - aggiunge -, e nonostante tutto credo nella giustizia. Quindi ritengo piuttosto probabile e assolutamente auspicabile" la mia candidatura "nell'interesse della democrazia e dell'Italia". "E' necessario chiarire - fa sapere Berlusconi - che quando chiedo il sistema proporzionale non lo chiedo affatto per fare le larghe intese. Io voglio vincere le prossime elezioni con il centrodestra, che mi auguro unito su un progetto liberale e riformatore. Dico però che l'Italia è troppo fragile per permettersi governi espressione di una minoranza di elettori, e nei quali il resto del Paese non si riconosce". "Oggi - prosegue -in Italia esistono tre grandi aree: noi, il Pd e i grillini, molto simili per consistenza numerica. Nessuno di questi tre poli allo stato sembra in grado di governare da solo. Se gli italiani non daranno più del 50% a un solo polo, sarà inevitabile accordarsi. Ma non è certo il nostro obbiettivo - sottolinea -. Noi vogliano vincere da soli con il 51% e consideriamo un accordo con altre forze una soluzione residuale". "Sulla legge elettorale - osserva anche il leader di Fi -Renzi non ha interesse a fare mosse avventate", "l'unità del centrodestra - aggiunge - è un valore se si basa su un progetto comune", "la Lega? Non nego che andare al governo del Paese fosse più facile con Bossi, allora prevalevano liberismo e federalismo". "Il governo Gentiloni - dice quindi Berlusconi - è di transizione ma i problemi sono gravi. Perciò siamo disponibili su ogni provvedimento utile".
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