Circa 200 civili sono stati uccisi e ci sono stati almeno 800 feriti in tre mesi, cioè da quando le forze lealiste irachene hanno lanciato un'offensiva per strappare all'Isis Mosul, nel nord del Paese. Lo hanno reso noto fonti militari, mentre l'esercito continua a combattere per riprendere il controllo della parte della città ad est del fiume Tigri per cercare poi di dare l'assalto a quella occidentale, dove è situato il centro.
Il comando delle operazioni militari ha fatto sapere che in mano ai jihadisti dello Stato islamico rimangono, nella parte orientale, la cittadina di Al Rashidiya, poco fuori Mosul, e i quartieri di Al Arabi e Ghabat. Il numero maggiore di vittime civili si è avuto finora nei quartieri di Samah e Al Muthana. Gravi danni sono stati inflitti al 90% delle strade, al 60% degli edifici governativi e al 15% delle abitazioni private, mentre le stazioni di polizia e delle altre forze di sicurezza sono state interamente distrutte.