"Se Renzi forza, rifiutando il Congresso e una qualunque altra forma di confronto e di contendibilità della linea politica e della leadership per andare al voto, è finito il Pd. E non nasce la cosa 3 di D'Alema, di Bersani o di altri, ma un soggetto ulivista, largo plurale, democratico". Lo dice Pier Luigi Bersani intervistato da Huffington Post. "Non incontro Renzi, parlo in pubblico. E mi piacerebbe farlo nel Pd, dove è preoccupante il restringimento degli spazi democratici", afferma Bersani.
La minoranza Pd non ha voluto il congresso anticipato? "Cazzate. Vogliamo dirci la verità? Per anticipare il Congresso servono le dimissioni del segretario. Evidentemente qualcuno non si vuole dimettere, e infatti il Congresso anticipato non l'ha mai proposto. Ora dico io: chiamalo come vuoi, Congresso, primarie, ma un luogo di confronto e di contendibilità lo chiedo", risponde Pier Luigi Bersani in un'intervista ad Huffington Post. E alla domanda se lo statuto impedisca il congresso, replica: "Per l'amor dio Dio, non mi si parli di Statuto e cavilli. L'Assemblea in un partito è sovrana e può fare quel che vuole. Sia chiaro, serve una roba vera, non una gazebata. Non pretendo certo che si cambi lo Statuto come feci io, quando in nome della democrazia feci le primarie con Renzi. Si trovi il modo. Subito, per discutere come andare al voto. Nel Pd si è aperta una enorme questione democratica". "Io prima di tutto combatto, sia chiaro", prosegue. "E mi aspetto di non essere il solo. C'è Renzi nel Pd, ma anche tanti altri. È ora che dicano qualcosa perché così si va a sbattere e si dissolve il Pd. Chiedo che qualcuno apra bocca, perché non ci si può nascondere al punto in cui siamo arrivati". Ma "se chi ha la responsabilità di decidere tira dritto, allora risponderà del fatto che non c'è più il Pd". Sta dicendo che se tira dritto la scissione la sta facendo Renzi? "Il concetto è questo, anche se io lavoro per evitarla. E aggiungo: in quel caso estremo non si aspettino, lo dico agli osservatori, che semplicemente avvenga qualcosa che assomigli a una rottura tra Margherita e Ds. Otto anni non son passati invano e l'idea del Pd risorgerebbe dalla ceneri, perché è una idea buona. Un Pd a servizio di un'area larga, ulivista, plurale, può essere tradito: ma viene fuori da un'altra parte. Non nascerebbe, nel caso estremo, la Cosa 3 di Bersani e D'Alema, ma un soggetto largo, plurale, ulivista. In grado di interpretare quel pezzo di popolo che ha lasciato il Pd e la fase nuova che si è aperta".
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