Sabato 27 Aprile 2024

Crollo Catania: dovevo essere a casa, viva per miracolo

Crollo Catania: dovevo essere a casa, viva per miracolo

Pianti per il dolore, per la tragedia di chi ha perso la vita e di chi lotta per sopravvivere. E le lacrime di chi una casa "non ce l'ho più". E anche il sorriso di chi si ritiene "fortunata perché ieri sera non c'ero". Sono gli stati d'animo che emergono tra i superstiti del crollo della palazzina di tre piani in via Crispi a Catania, in cui è morta una donna e quattro persone sono rimaste ferite, due delle quali, una bambina di 10 mesi e un 60enne, in maniera molto grave. "Viva per miracolo": così Francesca Giuffrida, 67 anni, si definisce mentre, seduta su dei gradini esterni di un negozio, vede le macerie della sua casa. Non riesce a piangere. Nonostante "se ne sia andata una parte importante della mia vita". "Ci potevo essere anch'io là sotto, magari morta - spiega - e invece ieri sono andata a casa di mio figlio. E questo mi ha salvato la vita". Ovviamente conosceva "da anni tutte le persone del palazzo". "Tutte - sottolinea - tranquille". Anche lei sa della morta della persona anziana travolta dalle macerie, sua vicina di pianerottolo che "aiutavo perché viveva da sola". Non ce l'ha fatta, appunto, Agata Strano, 85 anni a giugno. L'ha cercata sua nipote di notte, che abita vicino a via Crispi: "Era mia zia - ricostruisce - e ci siamo subito preoccupati per lei. Abbiamo sentito un'esplosione violenta, un boato fortissimo. Il tempo di realizzare che non era un terremoto e siamo usciti fuori. Ho chiamato telefonicamente mia zia, ma senza risposta. Siamo usciti fuori e ho visto che il palazzo non c'era più, sembrava uno scenario di guerra...". Una vicina racconta di avere soccorso la madre e la piccola di 10 mesi, quando sono uscite dalle macerie. La nonna materna della piccola ricostruisce il dramma: "dormiva nel lettone con mia figlia - dice ancora sotto choc - sono caduti in una voragine, senza accorgersi di alcunché. Lei ha scavato con le mani per recuperare la bambina, l'ha presa dalle macerie...". Il sindaco Enzo Bianco è andato a trovare madre e figlia in ospedale: "La piccola è di una tenerezza straordinaria: ha solo 10 mesi - osserva dopo un sopralluogo in via Crispi - c'è la prognosi riservata, ma c'è un piccolo segnale di speranza. Speriamo che ci facciano la grazia che si salvi". Fuori casa ci sono anche vicini dell'altra metà del condominio. Anche loro sfollati. "Eravamo dentro - ricostruisce un signore in lacrime - quando c'è stata l'esplosione: un boato enorme. Siamo scesi in strada ed era tutto bianco, non si vedeva alcunché. E adesso non riusciamo neppure a recuperare i documenti e lo stretto necessario". Si contiene un altro signore che indica due balconcini: "era la casa di mia madre e di mio fratello - osserva - adesso cosa succederà. Mia mamma l'ho già portata a casa mia. Perché lei non ne ha più. Questa era casa sua. Era...".

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