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Consip, Romeo si sfoga in carcere

Consip, Romeo si sfoga in carcere

Alla luce di "ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto" istruttorio la Procura di Roma "per una esigenza di chiarezza" ha "revocato" ai carabinieri del Noe la delega per ulteriori indagini nel procedimento su Consip. E' quanto annuncia la Procura in una nota affermando che la delega è stata ora affidata al Nucleo Investigativo di Roma dei Carabinieri. "Gli accertamenti fin qui espletati - si legge nella nota della Procura di Roma - hanno evidenziato che le indagini del procedimento a carico di Alfredo Romeo ed altri sui fatti (poi) di competenza di questa Procura sono state oggetto di ripetute rivelazione di notizie coperte da segreto sia prima che dopo la trasmissione degli atti a questo Ufficio, sia verso gli indagati o comunque verso persone coinvolte a vario titolo, sia nei confronti degli organi di informazione". Per una "esigenza di chiarezza la Procura di Roma - conclude la nota - ha pertanto revocato al Nucleo Operativo Ecologico la delega per le ulteriori indagini che è stata affidata al Nucleo Investigativo di Roma dell'Arma dei Carabinieri".

"In questa vicenda non c'è nulla di vero, mi sento vittima di una strumentalizzazione legata ad una aspra contesa, tutta di natura politica". E' lo sfogo di Alfredo Romeo, parlando con i suoi difensori, dal carcere di Regina Coeli dove è detenuto dal primo marzo scorso per l'accusa di corruzione nell'inchiesta sugli appalti Consip. n queste ore l'avvocato napoletano, assieme ai suoi legali, sta leggendo le carte dell'inchiesta in vista dell'interrogatorio di garanzia fissato per lunedì mattina davanti al gip Gaspare Sturzo e al pm Mario Palazzo, titolare dell'indagine giunta a Roma per competenza territoriale. Romeo è detenuto in una cella assieme ad un'altra persona.

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