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Italia sempre più vecchia, calo storico delle nascite

Italia sempre più vecchia, calo storico delle nascite

Un Paese che invecchia sempre più, con una popolazione che diminuisce ma vede aumentare in modo costante l'età media, con un ultrasessantacinquenne ogni 5 abitanti, un calo storico delle nascite e un boom di trasferimenti all'estero. Non è un Paese per giovani quello che emerge dagli Indicatori demografici dell'Istat pubblicati oggi, nei quali l'istituto di statistica traccia le sue stime per l'anno 2016. LA POPOLAZIONE SCENDE - Al 1 gennaio 2017, l'Istat stima che la popolazione ammonti a 60 milioni 579mila residenti, 86mila in meno sull'anno precedente. Il calo però non si presenta in tutte le regioni: nelle due più popolose, Lazio e Lombardia, si stima un incremento del 1,3 e del 1,1 per mille rispettivamente. La decrescita maggiore è invece in Basilicata (-5,7). CALO STORICO DELLE NASCITE - Il record di minimo delle nascite del 2015 (486mila) è stato superato da quello del 2016, pari a 474mila. La riduzione, che a livello nazionale è del 2,4%, interessa tutto il territorio con l'eccezione della Provincia di Bolzano, che registra invece un incremento del 3,2%. Il numero medio di figli per donna, in calo per il sesto anno consecutivo, si assesta a 1,34, e si conferma la propensione delle donne ad avere figli in età matura (l'età media al parto è di 31,7 anni); è comunque al Nord che si fanno più figli, 1,4 per donna contro 1,31 del Centro e 1,29 del Sud. UN NATO SU 5 HA MADRE STRANIERA - Nel 2016 il 19,4% dei bambini è nato da madre straniera, come nel 2015. I nati da cittadine straniere sono 92mila (-2,2%), mentre i nati da italiane sono 382mila (-2,4%). IN CALO LA MORTALITA' - Dopo il picco registrato nel 2015 con 648mila casi, sono 608mila i decessi nel 2016 (-6%), una riduzione che interessa tutte le regioni ma è particolarmente accentuata in Liguria e Molise. La speranza di vita alla nascita ha recuperato terreno, assestandosi per gli uomini a 80,6 anni e per le donne a 85,1 anni. Ma le differenze sul territorio persistono, con i valori massimi nel Nord-est, dove gli uomini possono contare su 81,1 anni di vita media e le donne su 85,6; quelli minimi nel Sud (79,9 anni gli uomini e 84,4 le donne). SEMPRE PIU' VECCHI - Al 1 gennaio 2017 i residenti hanno un'età media di 44,9 anni, due decimi in più rispetto alla stessa data del 2016. Gli individui di 65 anni e più superano i 13,5 milioni e rappresentano il 22,3% della popolazione totale; quelli di 80 anni e più sono 4,1 milioni (6,8%), mentre gli ultranovantenni sono 727mila (1,2%). Gli ultracentenari ammontano a 17mila. IN 6 ANNI TRIPLICATE LE 'FUGHE' ALL'ESTERO - Nel 2016 si stima che circa 293mila persone siano arrivate in Italia e 157mila se ne siano andate, per un saldo migratorio netto con l'estero di 135mila persone. Ma se la maggior parte degli ingressi (88%) è dovuta a cittadini stranieri, la gran parte delle uscite riguarda italiani: 115mila connazionali si sono trasferiti all'estero l'anno scorso, in aumento del 12,6% rispetto al 2015, un numero triplicato in sei anni. STABILE PRESENZA STRANIERA - Gli stranieri residenti sono 5 milioni 29mila (8,3% della popolazione), in lieve aumento (+2.500), la crescita più modesta degli ultimi anni. Un rallentamento dovuto, per l'Istat, anche alle acquisizioni di cittadinanza italiana, che mostrano un'evoluzione davvero notevole: 29mila nel 2005, 66mila nel 2010, 178mila nel 2015 e una stima, per il 2016, di205mila acquisizioni.

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