Non fiori, ma un rene. Non è uno spot per la festa della donna, ma la realtà di un uomo di 52 anni che ha donato un rene alla compagna, di 44 anni. Il trapianto è stato eseguito ieri all'ospedale Molinette di Torino, che ne riferisce come un gesto di grande amore, alla vigilia dell'8 marzo.
La donna, affetta da rene policistico, è stata salvata così dalla dialisi, grazie a una corsa contro il tempo per completare in pochi mesi gli esami di valutazione del donatore.
Il trapianto è tecnicamente riuscito e entrambi i pazienti sono uno nella degenza e l'altro nella terapia subintensiva della Nefrologia universitaria, diretta dal professor Luigi Biancone. "Nel 30% dei trapianti da donatore vivente - spiega Biancone - il donatore è di sesso maschile e la percentuale è in progressivo incremento, sulla scia anche dell'aumento dei trapianti da vivente in Italia".
In questo caso è stato un trapianto di rene da vivente pre-emptive (preventivo), in laparoscopia dal donatore, eseguito dagli urologi Paolo Gontero e Giovanni Pasquale (équipe Urologia universitaria professor Gontero), mentre nella sala operatoria a fianco, veniva effettuato il trapianto del rene sulla ricevente dai chirurghi vascolari Maurizio Merlo e Claudia Melloni (équipe Chirurgia vascolare ospedaliera del dottor Merlo) e dall'urologo Giovanni Pasquale, con gli anestesisti Fabio Gobbi e Antonella Marzullo (équipe Anestesia e rianimazione ospedaliera del dottor Pier Paolo Donadio).
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