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Cassimatis: M5s voleva una gara finta, non mi fermo

Cassimatis: M5s voleva una gara finta, non mi fermo

"Mi sembra una opzione valutabile quella che io abbia partecipato a una gara che prevedeva un solo vincitore, scelto in precedenza dai vertici nazionali e regionali di M5S". Così, intervistata dal Corriere della Sera, Marika Cassimatis si spiega la sua 'scomunica' da Beppe Grillo dopo l'esito delle comunarie di Genova riferendosi a Luca Pirondini: "La mia sorte poteva toccare a tutti, tranne che a lui". "Con questa decisione hanno tradito M5S e i suoi principi, a cominciare da quello fondamentale della trasparenza. Per la prima volta hanno interrotto dall'alto un processo democratico. Non era mai successo prima. Uno spartiacque", aggiunge. Ora "con i 5 Stelle è finita", sottolinea, "sono stata diffamata senza alcun riscontro. Ci vediamo in tribunale. Il mio attivismo continua. Vado avanti. Cercherò di dare voce a chi la sta perdendo, magari cominciando da queste amministrative". "Non conosco i candidati consiglieri che mi hanno votata e che avrebbero commesso le violazioni di cui si parla", spiega al Messaggero. I rapporti con Pizzarotti? "L'ho citato solo quando lui era ancora nel M5S, nel 2014. Non l'ho né cercato né rifiutato". "Sono attivista da tempo, ero candidata da un mese e mezzo", sottolinea a Repubblica, "ero in lista per le Regionali di due anni fa, era sempre andato tutto bene". E alla Stampa ribadisce di aspettare "chiarimenti". "Voglio vedere i documenti", dice, "dovranno ben dire perché è stato bloccato un processo di democrazia dal basso visto che siamo fautori della trasparenza. O no?".

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