I dipendenti di Alitalia hanno bocciato il preaccordo per il salvataggio della compagnia. Secondo quanto riferiscono fonti bene informate, i no, conteggiati in 5.140, hanno infatti superato il 50% dei votanti. È stato un conto alla rovescia drammatico lo spoglio delle schede del referendum dei lavoratori Alitalia. Un count down iniziato nel pomeriggio di ieri, dopo la chiusura delle urne alle 16.00, che sembra disegnare una spaccatura fra personale di volo e personale di terra.
La grande preoccupazione per l’esito del referendum è dimostrata anche dalla riunione che il premier Paolo Gentiloni ha voluto a Palazzo Chigi, con i ministri dei Trasporti Graziano Delrio, dello Sviluppo Carlo Calenda e del Lavoro Giuliano Poletti. Un vertice per esaminare la situazione mentre le operazioni di voto erano ancora in corso. Secondo i primi rumors, arrivati attraverso i social da sindacalisti e personale presente allo spoglio, a Milano ci sarebbe stata una netta prevalenza il no: a Malpensa si conterebbero 278 no e 39 sì a Linate 698 no e 153 sì. Il Sì vincerebbe invece a Torino, con 9 voti positivi e 7 no. L’inizio dello spoglio a Fiumicino ha poi confermato la prevalenza dei no (1.900 voti contro 190). Si guarda dunque col fiato sospeso ad una nuova, drammatica situazione per Alitalia.
La vittoria del no apre uno scenario complesso. Oggi si dovrebbe riunire il cda, per deliberare la richiesta di amministrazione straordinaria speciale. Probabile la contestuale uscita dei soci per consegnare di fatto “le chiavi” dell’azienda al governo.(a.a.)
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