Allarme disoccupazione del presidente della Repubblica per un primo maggio guastato da una serie di scontri a Torino, mentre i sindacati hanno scelto di festeggiare la Festa del lavoro a Portella della Ginestra per ricordare la strage di lavoratori del 1947. Nella tradizionale cerimonia al Quirinale - presenti i ministri Boschi e Poletti - Sergio Mattarella ha spiegato con chiarezza che, nonostante alcuni dati economici positivi, in Italia resta la piaga della mancanza di lavoro: "non si può accettare che i lavoratori attivi restino a percentuale bassa e che la disoccupazione giovanile raggiunga picchi così alti. Tutti dobbiamo sentire il compito di fare di più". Il rischio è grave, ha ammonito il capo dello Stato: "laddove la struttura produttiva e sociale non è più in grado di assicurare quelle condizioni che sorreggono i nostri diritti di cittadinanza, allora la crisi rischia di contagiare le stesse istituzioni rappresentative". E a conferma che la disoccupazione, a partire da quella giovanile, rischia di compromettere il tessuto sociale del Paese da Torino giungevano le prime notizie di incidenti tra antagonisti e polizia. Scontri che hanno macchiato il corteo pacifico del primo maggio al quale erano presenti anche la sindaca cinque stelle Chiara Appemdino e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. La polizia è intervenuta per sbarrare il passo ad una cinquantina di giovani dei centri sociali che hanno lanciato uova contro le forze dell'ordine. Niente di grave, molta tensione e tre fermati. Inevitabili le polemiche con il leader della Lega all'attacco sia dei sindacati che degli antagonisti: "stracciate le tessere di quei sindacati che non valgono il vostro sacrificio e il vostro denaro". Ben più duro invece con "i teppisti dei centri a-sociali" contro i quali ha chiesto di usare "la mano pesante". Immediata la replica di Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni: "a stracciare le tessere del sindacato negli anni '20 ci pensavano le squadracce fasciste. Ad evocare quel gesto oggi a loro posto c'e' Salvini . Metodi diversi, ma obiettivo comune". Dall'estremo sud della Penisola, dalla Sicilia, i sindacati hanno chiesto a gran voce diverse politiche per il lavoro facendo proprie le preoccupazioni di Mattarella. Ma soprattutto hanno difeso con forza il ruolo stesso del sindacato, minacciato sempre più da venti di liberalizzazione e folate populiste. Dopo aver portato una corona di alloro al Sasso di Barbato che commemora la strage che 70 anni fa uccise 11 persone ferendone decine, i segretari nazionali di Cgil Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno spiegato che "l'emergenza prioritaria del paese è la disoccupazione giovanile, la creazione di lavoro, la politica degli investimenti" e che "se c'è una cosa che la crisi ha insegnato al Paese è che o tutto il Paese riparte, a partire dal Sud, o non supereremo mai totalmente la crisi". Ma soprattutto la Camusso ha messo in guardia da una smobilitazione sindacale: "nel nostro Paese l'iscrizione al sindacato è libera e volontaria e questa libertà è un fondamento della nostra democrazia. Chiunque voglia limitarla ha in realtà pulsioni totalitarie". Immancabile il tradizionale concertone in piazza San Giovanni a Roma, promosso dai sindacati. A dare il via alla maratona di 9 ore è stata Camila Raznovich, conduttrice insieme a Clementino.
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