Il ministro della giustizia Andrea Orlando, tramite l'ispettorato generale, ha avviato accertamenti preliminari presso gli uffici interessati in relazione all'avvenuta pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, relative al dialogo tra Matteo Renzi e suo padre, disposte nel corso delle indagini Consip.
"Questa mattina Il Fatto pubblica con grande enfasi delle intercettazioni tra me e mio padre. Nel merito ribadiscono la mia serietà visto che quando scoppia lo scandalo Consip chiamo mio padre per dirgli: 'Babbo, questo non è un gioco, devi dire la verità, solo la verità'". Lo scrive su Fb Matteo Renzi. "Politicamente le intercettazioni mi fanno un regalo. La pubblicazione è come sempre illegittima. Ma non ho alcun titolo per lamentarmi: non sono il primo a passare da questa gogna mediatica. Anzi: ad altri è andata peggio. Qualcuno si è tolto la vita, qualcuno ci ha rimesso il lavoro".
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per violazione del segreto istruttorio e per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale in relazione alla intercettazione della telefonata.
"Chi ha sbagliato - scrive Renzi - pagherà fino all'ultimo centesimo, comunque si chiami. Spero che valga anche per chi - tra i giornalisti - ha scambiato la ricerca della verità con una caccia all'uomo che lascia senza parole". "Possono costruire scandali o pubblicare prove false quanto vogliono. Noi crediamo nella giustizia. Ci fidiamo delle istituzioni italiane".