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G7, quando la sicurezza passa attraverso l’etere

G7, quando la sicurezza passa attraverso l’etere

Anche in occasione del Summit G7 di Taormina, i tecnici e gli automezzi speciali del Ministero dello Sviluppo Economico hanno assicurato il corretto funzionamento delle frequenze radioelettriche, a garanzia della sicurezza delle Comunicazioni. Attività questa fondamentale anche se poco conosciuta, in presenza di grandi eventi, sia nazionali che internazionali come quelli in programma durante il G7. Mai come ora la sicurezza passa attraverso l’etere: l’utilizzo delle radiofrequenze è indispensabile sia per le comunicazioni di soccorso dei mezzi sanitari, sia per le operazioni di intervento delle forze dell’ordine. Il messinese Pietro Celi, direttore generale del Mise, è a capo di questa struttura determinante per la riuscita del G7.


Il messinese Pietro Celi
direttore generale del ministero

In occasione degli incontri previsti per il G7, il MISE ha messo in campo un complesso apparato di controllo delle frequenze, sia per il summit di Taormina che per tutti i vertici tematici previsti fino al prossimo dicembre, in varie città italiane. Il MISE ha già partecipato agli eventi del G7 svoltisi a Bari, Lucca, Firenze e Roma.

La struttura che fa fronte a questi compiti è costituita dagli Ispettorati Territoriali, presenti su tutto il territorio nazionale, che fanno capo alla DGAT- Direzione Generale per le Attività Territoriali-, creata nel dicembre 2013. Grazie alla DGAT, che attiva mezzi e personale tecnico, provenienti da tutte le regioni e li concentra, in via straordinaria, su una città o un’area, il MISE è stato in grado di assolvere un ruolo efficace per la sicurezza in occasione di grandi eventi, ad iniziare da EXPO 2015 a Milano, passando per il Giubileo della Misericordia e per eventi sportivi, nonché spettacoli canori di rilevanza internazionale.
Per svolgere il proprio compito, i tecnici del MISE si avvalgono di sofisticate apparecchiature posizionate sia in centri fissi, ovvero locali a ciò destinati, che su automezzi attrezzati, parcheggiati in punti strategici, con i quali vanno a risolvere i problemi interferenziali rilevati. Detto obiettivo si realizza tramite l’individuazione e la successiva neutralizzazione sul territorio di eventuali sorgenti radio interferenti, siano esse di “tipo collaborativo”, ovvero prodotte a causa di malfunzionamenti di apparati radio, siano esse interferenze di tipo “non collaborativo”, vale a dire segnali radio volontariamente prodotti per disturbare e rendere difficili le radiocomunicazioni (es. Jamming).

Durante l’attività di controllo per il G7 a Taormina, sono state monitorate le frequenze radioelettriche nell’intera area coinvolta dall’evento e verificate le frequenze aeronautiche nelle due zone aeroportuali di Fontanarossa e di Sigonella. La sorveglianza è stata attuata attraverso 5 postazioni fisse per il controllo delle emissioni radioelettriche e 4 sistemi laboratori mobili allestiti con apparecchiature sofisticate. Le squadre di tecnici saranno quindi pronte ad intervenire, in tempi brevissimi, sulla sorgente interferente.

Le operazioni sono state coordinate attraverso una “control room” ubicata a Reggio Calabria, mentre un sistema di radiocomunicazioni integrato (DMR) ha consentito comunicazioni riservate tra i tecnici di tutti i centri fissi e mobili. La “control room” del MISE si interfaccia operativamente anche con il proprio personale presente nella sala operativa interforze.
Per i servizi ancillari le attività di broadcasting sono stati riservati spazi esclusivi per il MISE nei 2 media Center operativi per il G7, situati ai Giardini Naxos – International TV Broadcasting Center- e a Capotaormina – International Media Center-.

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