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Bankitalia, priorità al lavoro

Bankitalia, priorità al lavoro

l debito pubblico e i crediti deteriorati rendono vulnerabili l'Italia: lo dice il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni Finali, in cui chiede un nuovo sforzo eccezionale per superare la crisi. "La centralità è il lavoro", afferma Visco. Perché è qui che si vede "l'eredità più dolorosa della crisi".   

Niente retromarce, dunque. Anzi: avanti con le riforme. "Gli squilibri vanno corretti tempestivamente, altrimenti prima o poi si pagano - incalza il governatore -. Sul terreno delle riforme, su quello della finanza pubblica, per le banche servono altri passi in avanti".

"L'adeguamento strutturale dell'economia - rileva ancora - richiede di continuare a rimuovere i vincoli all'attività d'impresa, incoraggiare la concorrenza, stimolare l'innovazione" mentre sul fronte della spesa pubblica "deve tornare a crescere la spesa per investimenti pubblici in calo dal 2010".

Ad ascoltare Visco in prima fila c'è Mario Draghi, ex numero uno di via Nazionale.  Il governatore lo saluta. "Do' il benvenuto al presidente Bce" afferma quando nella relazione affronta il tema delle misure straordinarie decise da Francoforte nel 2014 che hanno "contrastato con successo i rischi di una spirale deflazionistica". Accanto a Draghi sono seduti l'ex premier Mario Monti e la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi.

In prima fila seduti, fra gli altri, l'ex ministro dell'Economia e di di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, l'ex premier Lamberto Dini e l'ex governatore Antonio Fazio.

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