Beppe Grillo va all'attacco: 'Il M5s è la forza più presente, crescita lenta ma c'è, illudetevi che abbiamo fallito, l'importante è non mollare mai. Tutti gongolano sul ritorno del bipolarismo', ma 'senza le liste civiche Renzi avrebbe faticato a mettere anche solo qualche consigliere comunale!'. Per il capogruppo M5s a Bologna e braccio desto di Casaleggio, Massimo Bugani, 'dobbiamo riflettere sulla regola del doppio mandato. Un vincolo che ha fatto da freno a molti'. Renzi intanto va a sorpresa ad Accumoli e Amatrice: 'Buoni i dati amministrative - commenta - adesso avanti per i ballottaggi'.
Su Facebook, il leader dei Cinque Stelle rivendica, dunque, la presenza capillare del Movimento e una crescita che - sottolinea - "è lenta ma c'è'. "Il M5S è stata la forza politica più presente a questa tornata elettorale. Gli altri partiti si sono camuffati, soprattutto il Pd che si è presentato in circa metà dei comuni rispetto al MoVimento. "I risultati sono indice di una crescita lenta, ma inesorabile". "Adesso - dice - il primo obiettivo è dare il massimo supporto ai nostri candidati al ballottaggio. A luglio avremo il candidato presidente della regione siciliana, a settembre avremo il candidato premier. Dopo ci saranno le politiche e l'obiettivo è andare al governo. Successi e fallimenti fanno parte della nostra storia. L'importante è non mollare mai". "Tutti gongolano - dice Grillo - esponendo raffinate analisi sulla morte del M5S, sul ritorno del bipolarismo, sulla fine dei Grillini. L'hanno detto dopo politiche, europee, regionali e referendum. Fate pure anche ora".
Il voto in 1.004 Comuni, con oltre nove milioni di italiani, riconsegna - dunque - un quadro politico soprattutto bipolare con i candidati di centrosinistra e quelli di centrodestra che si sfideranno ai ballottaggi tra due settimane.
La spinta è dunque quella al bipolarismo e i partiti devono fare i conti con il fatto che le coalizioni da questo test elettorale risuiltano vinventi. Intanto Matteo Renzi parla di "dati buoni", ma sceglie per il post-comunali una visita a sorpresa ad Amatrice. "Buoni i dati delle amministrative, adesso avanti per i ballottaggi. In bocca al lupo ai sindaci già eletti. Il giorno dopo delle elezioni solitamente si fanno tante analisi, chiacchiere e discussioni, come è persino naturale. Noi oggi abbiamo fatto una scelta diversa. Con il presidente del Lazio Nicola Zingaretti abbiamo preso una macchina e siamo saliti a Accumoli e Amatrice per fare il punto sui cantieri. Senza dirlo ai giornali, senza dirlo a nessuno", scrive su fb il giorno dopo le comunali.
Quando si tornerà a votare "faremo di tutto per una coalizione più compatta possibile", dice il leader della Lega Matteo Salvini che fa un appello a Berlusconi perché il "maggioritario aiuta la coalizione". "Se Berlusconi vuole l'unità del centrodestra, dovrebbe scegliere il maggioritario", dice. Il leader della Lega attacca poi Renzi. "Non capisco perché il Pd esulti della presunta disfatta dei Cinque stelle. Per me sono andati meglio di loro. Se c'è uno sconfitto è Renzi che ha dovuto mascherarsi dietro liste civiche. Noi e i 5 stelle ci mettiamo la faccia": così il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha commentato il risultato elettorale sottolineando la "mazzata" del Pd a Genova e a La Spezia dove i pentastellati hanno anche sfiorato il 20%". "Renzi - ha aggiunto - fa il contento per mettere a tacere i vari Bersani e D'Alema".
Questo il dettaglio nelle grandi città:
GENOVA ballottaggio centrodestra-centrosinistra
VERONA ballottaggio tra Federico Sboarina e Patrizia Bisinella, compagna del sindaco uscente Flavio Tosi
PARMA ballottaggio sindaco uscente Pizzarotti-centrosinistra
L'AQUILA ballottaggio centrosinistra-centrodestra
CATANZARO ballottaggio centrosinistra-centrodestra
TARANTO la sfida è aperta, in quattro sono per ora in corsa per raggiungere il ballottaggio
MONZA ballottaggio centrosinistra-centrodestra
PADOVA ballottaggio centrosinistra-centrodestra
LECCE ballottaggio centrosinistra-centrodestra
TRAPANI ballottaggio centrosinistra-centrodestra
Complessivamente, su 25 capoluoghi al voto, 15 erano guidati da giunte di centrosinistra, 5 del centrodestra (Trapani, Frosinone, Catanzaro, Gorizia, Lecce) 2 erano in mano a commissari (Lodi e Padova), e poi ci sono le situazioni di Parma, con Federico Pizzarotti che ha rotto clamorosamente con i Cinque Stelle; di Verona, dove Flavio Tosi, grande ex del Carroccio, non si è potuto ricandidare perchè ha guidato da un decennio la città e di Leoluca Orlando, candidato di un cartello di centrosinistra che si è presentato senza simboli di partiti.
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