Due molotov sono state lanciate nel bresciano all'interno di un albergo destinato ad ospitare profughi. È accaduto la notte scorsa a Vobarno, in provincia di Brescia all'interno dell'albergo, attualmente chiuso al pubblico, Eureka. Importanti i danni alla struttura che sarebbe stata individuata per dare ospitalità a 35 richiedenti asilo. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
Il gesto potrebbe essere un'intimidazione nei confronti del proprietario dell'albergo, Valerio Ponchiardi. Secondo quanto riferito dai suoi compaesani, sarebbe un simpatizzante leghista della prima ora, anche se non risulterebbe iscritto al Carroccio. "Fino a pochi giorni fa - hanno spiegato ancora - fuori dall'albergo Eureka erano esposte alcune bandiere della Repubblica di Venezia"
È stato lo stesso titolare dell' albergo di Vobarno ad intervenire per spegnere le fiamme dopo il lancio delle molotov che hanno raggiunto il pian terreno dello stabile che dovrebbe ospitare profughi, essendo in questo momento una struttura già attrezzata e libera. Nonostante questo, al momento, come ha assicurato Ponchiardi, titolare dell'hotel Eureka spaventato per quella che ritiene un'intimidazione, non è "ancora stato siglato alcun accordo con la Prefettura per dare ospitalità a coloro che hanno richiesto asilo" e che, come ha spiegato lo stesso prefetto Annunziato Vardè, in molti sono attesi nelle prossime ore anche nel bresciano. Sul caso indaga, accanto ai carabinieri, la Digos della Questura di Brescia.
"Era stata avanzata un'ipotesi di utilizzo, ma al momento nessun accordo è stato trovato tra la cooperativa che gestisce gli stranieri e la proprietà dell' albergo", ha precisato la prefettura di Brescia.
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