"Temo che ci siano alleanze assai pericolose tra potenze che hanno una visione distorta del mondo: America e Russia, Cina e Corea del Nord, Putin e Assad nella guerra di Siria". E' Papa Francesco ad esprimere tale preoccupazione sul vertice del G20, in un'intervista al fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, in apertura del quotidiano. I timori del Papa, in particolare, riguardano l'immigrazione: "Noi abbiamo come problema principale e purtroppo crescente nel mondo d'oggi, quello dei poveri, dei deboli, degli esclusi, dei quali gli emigranti fanno parte. D'altra parte ci sono Paesi dove la maggioranza dei poveri non proviene dalle correnti migratorie ma dalle calamità sociali; altri invece hanno pochi poveri locali ma temono l'invasione dei migranti. Ecco - spiega - perché il G20 mi preoccupa: colpisce soprattutto gli immigrati di Paesi di mezzo mondo e li colpisce ancora di più col passare del tempo". Francesco richiama l'Europa alle sue responsabilità: "i popoli poveri hanno come attrattiva i continenti e i Paesi di antica ricchezza. Soprattutto l'Europa. Il colonialismo partì dall'Europa. Ci furono aspetti positivi nel colonialismo, ma anche negativi. Comunque l'Europa diventò più ricca, la più ricca del mondo intero. Questo sarà dunque l'obiettivo principale dei popoli migratori". E condivide con Scalfari l'idea di un'Europa federale: "I Paesi si muoveranno se si renderanno conto di una verità: o l'Europa diventa una comunità federale o non conterà più nulla nel mondo". Rispondendo ad una sollecitazione in tal senso, Francesco afferma che il filoso Pascal "meriti la beatificazione. Mi riserbo di far istruire la pratica necessaria e chiedere il parere dei componenti degli organi vaticani preposti a tali questioni, insieme ad un mio personale e positivo convincimento".