CLIMA - "Sul clima ci siamo resi conto che dove non c'è un consenso bisogna esprimere il dissenso nel comunicato - ha detto Angela Merkel alla fine del G20 -. Sappiamo che gli Usa hanno detto che vogliono uscire dall'accordo sul clima, ma io sono lieta di dire che tutti gli altri sono concordi sul fatto che non si possa tornare indietro". Intanto il presidente francese Emmanuel Macron, a margine del G20 di Amburgo, ha annunciato un summit sul clima il 12 dicembre a Parigi.
"Una grande occasione persa". Così l'Osservatore Romano commenta i lavori del G20 ai quali dedica l'apertura di prima pagina. In particolare è giudicato negativamente il mancato accordo "per varare sanzioni contro i trafficanti di esseri umani", "un aspetto di centrale importanza in relazione all'emergenza immigrazione". "Non è un bilancio positivo, quello che emerge del G20 tedesco", prosegue il giornale della Santa Sede parlando poi del clima. E anche nella condanna del protezionismo "un accordo tiepido, figlio di un fragile compromesso".
COMMERCIO - Il G20 si riconosce nella battaglia contro il protezionismo, ma questa posizione nel comunicato sarà comunque condizionata, con la citazione esplicita del legittimo ricorso a strumenti di difesa nazionali. Nel comunicato si riconosce il commercio aperto come motore della crescita, della produttività, dell'innovazione e della creazione di posti di lavoro. "Manterremo i mercati aperti e il riconoscimento del significato del commercio come vantaggio reciproco", si legge secondo un'anticipazione della dpa. Ieri Merkel aveva spiegato come su questo dossier le discussioni fossero molto difficili e che ci fosse ancora molto da lavorare per gli sherpa. I leader del G20 hanno detto chiaramente che i mercati devono essere aperti e che bisogna combattere sia il protezionismo che le pratiche scorrette: a dirlo la cancelliera Angela Merkel nella conferenza stampa finale del G20 di Amburgo. Per il premier Paolo Gentiloni si è trattato di un G20 "realistico", con un "compromesso sul commercio". "Il G20 - ha aggiunto - si pronuncia contro il protezionismo e i comportamenti scorretti nel commercio, anche se forse rispetto al documento di Taormina c'è qualche concessione in più per quanto riguarda le misure difensive adottate da singoli Stati".
MIGRANTI - "I Paesi impegnati a salvare e accogliere i migranti non vanno lasciati soli. L'Italia rivendica il lavoro fatto in questi anni, ma questo impegno o è una sfida globale o alla lunga è difficile da sostenere". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni, nel suo intervento alla sessione di apertura del G20, dedicata all'immigrazione. Poi Gentiloni in conferenza stampa al termine del G20 ha definito il risultato raggiunto sull'immigrazione "un compromesso onorevole".
"Chiediamo sforzi globali concertati e interventi coordinati e condivisi - si legge nell'ultima versione del documento finale del G20, nella parte che riguarda i migranti -, in particolare rispetto ai paesi e alle comunità che subiscono una forte pressione sociale , politica e finanziaria con l'obiettivo di combinare sia l'approccio di emergenza quello di lungo termine. A tal fine, riconosciamo l'importanza di stabilire partenariati con i paesi di origine e di transito". "Sottolineiamo il diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini e stabilire politiche" nell'interesse della sicurezza nazionale. L'ultima versione del documento finale del G20, invita però anche a mettere in campo "sforzi globali e azioni coordinate".
Primo accordo Trump-Putin, tregua parziale in Siria - Il primo risultato, plastico e concreto, è l'accordo per un parziale cessate il fuoco in Siria. Ed è anche un segnale chiaro che sta lì a dimostrare che un buon rapporto tra Usa e Russia può convenire a molti e ha ricadute notevoli su diversi, spinosi, dossier internazionali. I due uomini forti alla guida di due Paesi da sempre nemici, Donald Trump e Vladimir Putin, si sono incontrati per oltre due ore a margine del G20. E, fedeli ai loro personaggi, hanno anche mostrato i muscoli in più di un'occasione. Un incontro-scontro, stando alle ricostruzioni, che sembra però aver prodotto risultati concreti. E che, dopo mesi di accuse reciproche a distanza, le ultime proprio alla vigilia di questo G20, avrebbe addirittura rivelato una "chimica positiva" tra The Donald e lo zar russo. Così almeno ha assicurato il segretario di Stato americano Rex Tillerson, presente al faccia a faccia insieme al collega russo Serghei Lavrov. Lo scontro più duro, quello che Tillerson nel linguaggio diplomatico ha definito "vigoroso", è stato sul Russiagate. Che Trump ha voluto affrontare a brutto muso subito, appena i due leader, dopo la stretta di mano e i toni concilianti davanti ai fotografi ("Sono felice di conoscerla - ha detto Putin - spero che l'incontro produca risultati positivi"), si sono chiusi in una sala del centro congressi di Amburgo. Questo almeno è ciò che l'amministrazione americana ha voluto far trapelare. Anche per cercare di sgombrare il campo da un dossier che in casa sta mettendo in grossa difficoltà il commander in Chief. Dunque niente sconti sulle presunte ingerenze russe nella campagna elettorale che ha portato Trump alla guida del paese più potente del mondo. Le ricostruzioni di Lavrov e Tillerson assicurano che il chiarimento c'è stato.
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