Con 171 Sì il decreto legge sui vaccini incassa il via libera del Senato. I no sono stati 63 e 19 gli astenuti. Il provvedimento, in scadenza il 6 agosto, ora passa alla Camera
Ecco il commento via Twitter del premier Paolo Gentiloni.
#Vaccini Senato approva decreto a larga maggioranza. Un passo avanti per la tutela della salute degli italiani. Ora passa alla Camera
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 20 luglio 2017
Il decreto sull'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola "esce dal Senato cambiato, ma non esce depotenziato". Lo ha affermato all'ANSA il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo il via libera di palazzo Madama al provvedimento, che ora torna alla Camera. Infatti, ha sottolineato, "resta l'obbligatorietà delle vaccinazioni, restano le sanzioni e si aggiunge un richiamo attivo nei confronti dei genitori. Quindi, l'obiettivo è assolutamente centrato". Nelle modifiche apportate al decreto dal Senato, ha spiegato Lorenzin, vi è la rimodulazione delle sanzioni per i genitori che non vaccinino i propri figli: "le sanzioni sono state ridotte perché considerate come puro elemento sanzionatorio invece che come forte deterrente. Tuttavia - ha detto Lorenzin - è stata introdotta una forte azione di richiamo nei confronti dei genitori, e le sanzioni in ogni caso rimangono, così come il criterio di distribuzione nelle classi che prevede la presenza di non più di due bambini non vaccinati a classe". In ogni caso, ha quindi precisato il ministro, "il nostro obiettivo non era fare e dare sanzioni, ma arrivare ad informare correttamente le famiglie e arrivare a far crescere nel Paese la consapevolezza dell'importanza vaccinale". E' vero, ha proseguito, che "le vaccinazioni obbligatorie passano da dodici a dieci, ma le due riguardanti la meningite diventano comunque fortemente raccomandate e prevedono una chiamata attiva nei confronti dei genitori". "Bisogna - ha concluso - far prevalere la scienza contro la disinformazione".
Barani: Dl pessimo, ma votiamo Sì grazie a modiche - "Quello del ministro Lorenzin era un pessimo testo, ma ritenendo positivo lo stravolgimento che il Senato ha apportato al provvedimento annuncio il voto favorevole del mio gruppo. Se il ministro della Salute ritiene, dunque, di poter uscire oggi da quest'Aula con una medaglia al petto si sbaglia di grosso". Così il senatore Lucio Barani, presidente del gruppo Ala-Scelta Civica, nel corso delle dichiarazioni di voto sul Decreto Vaccini. "La patria potestà - ha aggiunto - non è tema da poco, come quella relativa ai minori stranieri non è questione irrisoria da poter sfuggire a un ministro. Lo stesso numero di immunizzazioni da rendere obbligatorie e la possibilità di somministrazione di vaccini monocomponente rappresentano un tassello fondamentale, alla stregua dell'entità delle sanzioni per i genitori inadempienti che ha visto un drastico abbattimento rispetto a quanto previsto dal testo originario. Anche la possibilità di somministrare i vaccini in farmacia è stato uno dei nodi molto discussi per il quale il ministro Lorenzin, dopo essersene dimenticata nel decreto, si è prodigata in un fortissimo endorsement finito nel nulla. Sarebbe stato meglio se non se ne fosse occupata!". "Ad ogni modo, i dati scientifici dimostrano che a seguito dell'abolizione dell'obbligo vaccinale per i bambini si è determinato un aumento esponenziale dei casi di malattia da contagio, sebbene i dati forniti dal Codacons sulle reazioni avverse, trasmessi tardivamente dall'Aifa, dovrebbero indurre le case farmaceutiche a produrre vaccini più puri", ha concluso.
Con 198 sì e 48 no l'Aula del Senato ha approvato l'emendamento al decreto vaccini che prevede la possibilità di prenotarli nelle farmacie. A presentarlo, nella sua prima versione che prevedeva la somministrazione dei vaccini nelle farmacie con personale medico e infermieristico, era stato il senatore di FI Andrea Mandelli, che è anche presidente dell' Ordine dei farmacisti. Poi, anche in seguito a problemi di copertura che ne erano nati, era stato fatto proprio e riformulato dalla relatrice Patrizia Manassero (PD) che prevede solo la possibilità di prenotarli in farmacia.
L'emendamento Mandelli-Manassero approvato dall'Aula del Senato prevede: "In via sperimentale e al fine di agevolare gli adempimenti vaccinali relativi all'anno scolastico 2017/2018 la prenotazione delle vaccinazioni di cui all'articolo 1, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, può avvenire presso le farmacie convenzionate aperte al pubblico attraverso il Centro Unificato di Prenotazione (Sistema CUP)".
Concluso l'esame degli emendamenti al decreto vaccini, l'Aula del Senato tornerà a riunirsi domani alle 9. L'Assemblea ha infatti accolto la richiesta del vicepresidente di Palazzo Madama Roberto Calderoli di rinviare a domani le dichiarazioni di voto e il voto conclusivo del provvedimento. E si comincerà mezz'ora prima del previsto per consentire ai parlamentari di seguire la cerimonia del Ventaglio prevista per domani alle 11.30.