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Anche gli americani mostrano i muscoli ai nordcoreani

Anche gli americani mostrano i muscoli ai nordcoreani

Se si trattasse di una partita di calcio potremmo sbrigarcela con un laconico “uno a uno e palla al centro”. Ma la partita che si gioca in Corea, purtroppo, non è un gioco e non vince chi segna più gol. Anzi, rischiano di perdere tutti. Rovinosamente. Dunque, ieri Trump ha voluto gettare il suo pallone in rete: il cacciatorpediniere americano USS Paul Jones ha lanciato un missile “antimissile” SM6 (grazie al suo avanzatissimo radar AN-SPY-1) riuscendo a intercettare e abbattere un razzo balistico sparato dal poligono di tiro di Kauai (Hawaii). Il direttore della Missile Defense Agency Usa, Sam Greaves, ha detto che «benché l’esercitazione non allenti la tensione creatasi con la Corea del Nord, dopo il lancio dello Hwasong-12 sopra il Giappone, esso rappresenta una pietra miliare».

Ora, bisogna vedere se, applicando il “principio di saturazione” (cioè sparando molti missili tutti in una volta), i nordcoreani non potrebbero essere in grado di aggirare questo tipo di difesa. Poi occorre ragionare sulla possibilità che le bombe vengano sganciate da caccia, che penetrano all’improvviso, con una traiettoria “low profile”, ingannando i radar. Terza ipotesi: quella che la Corea del Sud diventi il “punching ball” della situazione. Seul, a ridosso del confine, può essere bombardata anche dall’artiglieria e dai missili non balistici a corta e media gittata di Kim. In definitiva, la “sparata” di Trump non sposta di una virgola il problema e, perfino, lo complica.

Il polverone. È quello che va cercando proprio Kim: uno zibaldone di meeting, esercitazioni, cannonate, solenni dichiarazioni di fuoco, sirene che fischiano e riunioni urgenti notturne all’Onu. L’altro ieri i bombardieri B-1 (in partenza da Guam) e gli F-35 in arrivo dal Giappone hanno volato per 10 ore lungo i confini dell’ultimo degli “Stati-canaglia”. Insomma, Kim con un catorcio di missile sparato sulle teste dei giapponesi sta facendo sbragare mezzo mondo. Lui se la ride. Certo, ha le atomiche, ma è il primo a sapere che una pistola a un colpo (questo è quello che gli toccherebbe prima di essere sotterrato di bombe) fa paura fino a quando non spara. Poi suona solo il “si salvi chi può”. Ergo: il dittatore straparla ma non si sognerebbe mai di schiacciare il bottone sbagliato. Molto più comodo ricattare tutti quelli che gli vengono a tiro. Nessuno escluso. A cominciare dai cinesi, che finora hanno giocato con due mazzi di carte. E compare Putin? Se la ride pure lui sotto i baffi. Ogni disgrazia che cade come un asteroide, sulla capa dell’Occidente, è una vera manna dal cielo (diplomaticamente parlando) per il Cremlino. Volete scommettere che presto toglieremo le sanzioni alla Russia? Mors tua vita mea.

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