La squadra mobile della Questura di Rimini ha preso un terzo componente del gruppo di quattro persone ricercate per il doppio stupro della scorsa settimana a Miramare. Dopo che due fratelli marocchini minorenni si sono costituiti nel pomeriggio a Pesaro, è confermata la nazionalità degli altri due: uno è congolese, anche lui minorenne, mentre il capobanda è un nigeriano con più di 18 anni. Non si sa ancora quale di questi due sia quello fermato dalla Polizia.
I due 17enni marocchini che si sono costituiti alla caserma dei carabinieri di Montecchio di Pesaro si sono presentati come due del branco che una settimana fa ha stuprato a Miramare una turista polacca, picchiato l'amico, e violentato una prostituta transessuale."Siamo stati noi", avrebbero detto i due ragazzi che verranno trasferiti a Rimini per l'interrogatorio in Procura alla presenta del pm che coordina le indagini e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna.
I due giovani avrebbero deciso di presentarsi dopo la diffusione delle immagini e a causa della pressione esercitata in questi giorni dalla polizia di Rimini.
Una telecamera di sorveglianza avrebbe infatti ripreso i quattro uomini che avrebbero partecipato allo stupro sulla spiaggia del Bagno 130 di Miramare a Rimini: è anche su questo particolare che si concentralo le indagini degli inquirenti. Ieri, un nuovo sopralluogo è stato fatto dalla polizia scientifica, a richiesta della Procura, nel punto dell'aggressione alla prostituta transessuale. L'obiettivo è ritrovare un frammento della bottiglia usata dai quattro stranieri per minacciare la peruviana. Un frammento di quella bottiglia è stato repertato dalla polizia e ora si attendono i risultati scientifici per l'esame delle impronte digitali.
Intanto si moltiplicano le segnalazioni ai centralini da parte di persone che dicono di aver visto i quattro aggirarsi tra Miramare e Riccione nei giorni precedenti e successivi alle aggressioni dei due turisti polacchi in spiaggia e della prostituta nei pressi della Statale. Alcune provengono da persone degli ambienti in cui i quattro possono essersi mossi, pusher, kebabari e addetti alla sicurezza.