Lunedì 23 Dicembre 2024

Il Papa accusato di 7 eresie, firma anche Gotti Tedeschi

Il Papa accusato di 7 eresie, firma anche Gotti Tedeschi

Una lettera di 25 pagine firmata da 40 sacerdoti e studiosi laici cattolici è stata spedita a Papa Francesco l'11 agosto e le firme sono oggi arrivate a 62. "Per il fatto che non è stata ricevuta nessuna risposta dal S. Padre, la si rende pubblica quest'oggi, 24 settembre", dicono i firmatari accusando Papa Francesco di "sette eresie" per la Amoris Laetitia. Spicca nell'elenco delle firme quella di Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior. Il documento, già ripreso da La Stampa online, è pubblicato da un sito ad hoc: "Correctiofilialis.org".

Il fatto che i tradizionalisti stessero valutando l'opportunità di una "correzione" al Papa per le novità introdotte sul matrimonio nella Amoris Laetitia era stata ventilata già nei mesi scorsi. A parlarne esplicitamente era stato uno dei cardinali dei cosiddetti 'dubia', Raymond Leo Burke, che però non è oggi tra i firmatari di questa lettera. La lettera è stata resa nota oggi, con un sito ad hoc, ed ha un titolo latino: Correctio filialis de haeresibus propagatis (letteralmente, Correzione filiale in ragione della propagazione di eresie). In essa si dichiara che il Papa, mediante la sua Esortazione Apostolica Amoris Laetitia e mediante altri parole, atti e omissioni ad essa collegate, "ha sostenuto 7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica". Tra i rilievi mossi al Papa dagli studiosi della frangia ultraconservatrice della Chiesa, il fatto che "direttamente o indirettamente, il Papa ha permesso che si credesse che l'obbedienza alla Legge di Dio possa essere impossibile o indesiderabile e che la Chiesa talvolta dovrebbe accettare l'adulterio in quanto compatibile con l'essere cattolici praticanti". Tra le firme, oltre a quella di Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, c'è quella del Capo dei Lefebvriani, monsignor Bernard Fellay. C'è qualche religioso, noto ai siti tradizionalisti ma per la maggior parte le firme sono di studiosi laici. Nessun cardinale firma il documento, neanche quelli che si fecero portavoce dei 'dubia' sulla stessa Amoris Laetitia.

Il documento rivolto al Papa e contenente perplessità sulla Amoris Laetitia, firmato da 62 studiosi, molti laici, "è una supplica scritta da teologi, non parla di eresie ma dice che indirettamente potrebbe facilitare eresie. Sia chiaro: io non accuso il Papa, io gli voglio bene. Io sono per la Chiesa e per il Papa e non mi distaccherò mai né dalla Chiesa né dal Papa. Il documento è un atto devoto, un invito alla riflessione". Lo dice all'ANSA l'ex presidente Ior Ettore Gotti Tedeschi, tra i firmatari del documento.

Ettore Gotti Tedeschi è tra i firmatari del documento che espone al Papa una serie di perplessità sulla Amoris Laetitia, l'esortazione post-sinodale sul matrimonio. "Mi risulta che la lettera è stata inviata al Papa - dice Gotti Tedeschi all'ANSA - più di un mese fa. Io sono tra coloro che ha firmato dopo". Il documento inviato al Papa era firmato inizialmente da 40 persone, poi successivamente se ne sono aggiunte altre e ad oggi le firme sono 62 ma i promotori lasciano aperta l'adesione anche in futuro. "Io sono marginale in questa vicenda. Mi è stato presentato il documento e chiesto di firmare, conosco le persone che hanno preso l'iniziativa, ho grande stima di loro" dice l'ex presidente dello Ior spiegando di condividere i contenuti del documento che era giunto sul tavolo del pontefice prima ancora che ci fosse la sua adesione. Ma Gotti Tedeschi tiene a chiarire che non si tratta di "un attacco al Papa ma di un atto di devozione, una supplica alla riflessione" su alcuni punti della Amoris Laetitiza che possono "facilitare eresie". "Io - ribadisce - non accuso il Papa di eresia". Quanto alla lista dei firmatari, dove non risultano cardinali, Gotti Tedeschi replica: "Ma i cardinali non dovevano firmare, sono dentro la Chiesa, e alcuni avevano già espresso i 'dubia'". Per cui il tipo di lettera è proprio un invito "filiale" da parte dei cattolici laici.

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