Lunedì 23 Dicembre 2024

Referendum in Catalogna, scuole occupate e spari contro un seggio

Referendum in Catalogna, scuole occupate e spari contro un seggio

Centinaia di catalani, anche intere famiglie, hanno passato la notte nei seggi elettorali del referendum di domani in diversi centri civici e scuole per impedire che vengano chiusi dalla polizia. La polizia catalana ha chiesto agli occupanti di liberare i locali entro domani alle 6 del mattino ma non è intervenuta per allontanarli, secondo i media catalani. L'occupazione dei seggi dovrebbe prolungarsi la prossima notte. 

L'occupazione dei seggi è avvenuta in forma "pacifica e festosa" riferisce la tv pubblica tv3. Gli occupanti, spesso studenti con i genitori, hanno organizzato attività di ogni tipo, tornei di scacchi, di calcio, proiezioni di film, concerti, esibizioni artistiche e sportive. Decine di materassini sono stati portati nei seggi per poter portare a termine la "rivolta dei pigiama". La polizia catalana, i Mossos d'Esquadra, ha effettuato sopralluoghi in molti centri occupati senza però per ora prendere provvedimenti contro i presenti. Gli agenti hanno solo comunicato agli occupanti che devono lasciare i locali entro le sette di domenica, come ordinato dalla giustizia spagnola. Occupazioni pacifiche sono in corso ora tutta la Catalogna, da Barcellona a Girona, da Tarragona a Manresa. Si è registrato un solo incidente in un centro di Manleu. Sconosciuti hanno sparato pallini di piombo questa notte contro la porta di un seggio, ferendo leggermente quattro occupanti. Il governo catalano ha avvertito la popolazione di evitare di rispondere a "provocazioni", sostenendo che la Spagna potrebbe cercare di provocare incidenti violenti.

Quattro agenti della Guardia Civil si sono presentati questa mattina nel Centro delle Telecomunicazioni (Ctti) del governo catalano, dopo che un giudice ha ordinato la chiusura del sistema di raccolta dati sul referendum di domani, riferisce la tv pubblica Tv3. Gli agenti si erano già presentati nel Ctti questa notte per comunicare la decisione del giudice.

Il presidente catalano Carles Puigdemont si è dichiarato "molto deluso" dall'Ue per non avere tutelato i diritti civili in Catalogna "trascurando le proprie responsabilità". "Quando alla nostra gente si impediva di esporre un cartello per 'Più Democrazia', o si arrestava un giovane che aveva una pagina web di informazione sul referendum, si proibivano riunioni o si violava la corrispondenza postale, pensavo che l'Ue tanto coraggiosa nel fare discorsi moralizzatori in altri punti del pianeta, avrebbe detto qualcosa. Sono molto deluso"

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